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Caso Tiziana Cantone, chiesta archiviazione per gli amici accusati della diffusione dei video hard

Tiziana Cantone

Per la Procura mancano i presupposti per esercitare l'azione penale contro i quattro indagati

Silvia Sfregola
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La Procura di Napoli ha chiesto l'archiviazione nei confronti di quattro amici di Tiziana Cantone, la 31enne napoletana morta suicida a Magnano dopo la diffusione di alcuni suoi video hard su internet. I quattro erano stati querelati per diffamazione dalla vittima che li riteneva responsabili della diffusione dei filmati. Per il pm Alessandro Milita però non è così ed ha firmato la richiesta archiviazione.  Nell'esposto la 31enne indicava i nomi delle persone che avrebbero ricevuto da lei materiale fotografico, immagini in costume da bagno o a seno nudo, e i video che poi hanno avuto ampia diffusione e dei quali richiedeva la rimozione dal web. Il procuratore aggiunto Fausto Zaccarelli e il sostituto procuratore Alessandro Milita aprirono un fascicolo nel quale si ipotizzava il reato di diffamazione iscrivendo nel registro degli indagati i 4 nomi indicati, di cui due fratelli, quale atto dovuto alla luce dell'esposto presentato. Ora secondo la Procura di Napoli mancano i presupposti per esercitare l'azione penale mentre la Procura di Napoli Nord, con sede ad Aversa (Caserta) e competente per il territorio di Mugnano, nei giorni successivi al suicidio della 31enne ha aperto un'altra indagine contro ignoti per istigazione al suicidio. La seconda indagine, tuttora in corso, ha portato al sequestro da parte dei carabinieri di Giugliano di alcuni telefonini, tablet e una macchina fotografica nella disponibilità dell'ex compagno di Tiziana.

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