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Dentro la zona rossa di Visso, nel centro storico "bombardato"

Il centro storico di Visso distrutto dal terremoto

Nicola Imberti (inviato)
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Seconda notte da sfollati per i cittadini di Visso. In tanti hanno accettato di essere trasferiti negli alberghi sulla costa, ma c'è chi ha preferito non andarsene. Anche se il vento, forte e gelido, scuote le tende allestite nel campo antistante la sede della Croce Rossa. Anche se, per la seconda notte consecutiva, sono stati costretti a dormire in macchina. Appena il sole comincia a fare capolino tra i monti qualcuno esce allo scoperto. C'è chi cerca un caffè prima di andare a lavorare (la vita, nonostante tutto, continua). Ci sono soprattutto i più anziani che evidentemente non hanno alcuna voglia di abbandonare la loro casa, nonostante sia ridotta a un cumulo di macerie. I militari dell'esercito servono la colazione: frutta, qualche merendina, latte e tè". E mentre la terra continua a tremare, siamo entrati nel centro storico di Visso, la "zona rossa" chiusa al pubblico subito dopo la terza forte scossa di mercoledì sera. Ecco cosa abbiamo visto.

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