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Affari d'oro con gli esuberi Alitalia

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Il dossier della Regione che spiega il "trucco" dei corsi di formazione. Costerà 8,6 milioni riqualificare e ricollocare 1.199 piloti, hostess e impiegati LEGGI ANCHE In 500 senza lavoro

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Affari d'oro per far tornare a lavorare piloti, hostess e impiegati licenziati da Alitalia. Verranno spesi 8.653.930 euro per riqualificare 1.199 dei 2.251 dipendenti finiti tra gli esuberi nel piano industriale 2014, base dell'accordo per il matrimonio con Etihad Airways. La Regione Lazio ha scremato i pensionati e ha messo a punto un progetto di riqualificazione professionale che permetterà di riportare sul mercato i lavoratori. Ma ha prezzi non certo low cost. «Le agenzie di collocamento - denuncia la Cub Trasporti - prenderanno in media tremila euro per ogni lavoratore riportato in attività con un contratto a tutele crescenti oppure con un contratto a tempo determinato, della durata complessiva di almeno sei mesi in un anno». A questo si aggiungeranno altri duemila euro a testa per i corsi di formazione. Spesa che potrà salire a diecimila euro per i 54 piloti inseriti nel progetto. «Se poi le aziende assumeranno lavoratori over 50 - spiega Antonio Amoroso, della segreteria nazionale Cub Trasporti - la Regione Lazio prevede di destinare 5.500 euro a titolo di incentivo, visto che tra i licenziati del Gruppo Alitalia ci sono ben 510 addetti che hanno più di cinquant'anni». A tale spesa, sottolineano i sindacati, si devono aggiungere, oltre al prezzo di gestione dell'intero Piano (circa 200mila euro), cinquemila euro per ciascuno di coloro che frequenterà il percorso formativo a più di 80 chilometri da casa. E cioé un centinaio di lavoratori. Per un costo complessivo di quasi 600mila euro. «Se chi gestirà il ricollocamento e i corsi di formazione beneficierà della pioggia di denaro che arriverà attraverso il attraverso il Fondo per le politiche attive, costituito con la legge di Stabilità 2014 - scrive Amoroso - le aziende che assumeranno potranno ottenere ulteriori facilitazioni e sgravi fiscali per riassumere il personale licenziato, magari ricollocandolo prima a tempo determinato e quindi stabilizzarlo con i contratti a tutele crescenti, approfittando anche degli incentivi del Jobs Act: ottomila euro di tasse ridotte ogni anno per 36 mesi. Di qui si comprende il grande business dei licenziamenti in un settore, quello del trasporto aereo, dove la domanda di addetti qualificati è in crescita». Nel 2014 Fiumicino ha visto crescere il traffico passeggeri del 6,5% rispetto all'anno precedente, raggiungendo 38.623.400 viaggiatori transitati. L'incremento maggiore (+13,1%) è stato registrato sui voli europei. A Ciampino l'aumento è stato del 5,7%: sono stati 5.024.994 i turisti decollati nel 2014. Secondo una ricerca della Boeing l'Europa avrà bisogno nei prossimi anni di 94mila piloti e 102mila tecnici. In Medio Oriente, base operativa del gigante Etihad, serviranno a breve 55mila piloti e 62mila tecnici. Il traffico era già in crescita, del 5,2%, nel 2013. Lo testimoniano i dati della Iata (l'associazione internazionale del trasporto aereo) inseriti nella relazione allegata allo schema di delibera regionale 23/2015 relativa alla «domanda di contributo finanziario a favore dei lavoratori impiegati da Alitalia Cai, AirOne, Cai First, Cai Second e Alitalia Loyalty messi in mobilità». Cub Trasporti ora chiede al governatore del Lazio Nicola Zingaretti che «l'enorme gettito di denaro pubblico venga usato per ridurre l'orario di lavoro a parità di salario per aumentare l'occupazione e per migliorare le condizioni di chi è in servizio». Il complesso meccanismo della formazione si metterà in moto il 31 marzo, quando l'assessore regionale al Lavoro Lucia Valente incontrerà in un'assemblea pubblica i lavoratori licenziati da Alitalia. Per quella data, confida la Pisana, dovrebbe essere arrivato l'okay del Ministero del Lavoro. Le tempistiche sono già definite: entro il 24 aprile piloti, hostess, operai interessati potranno aderire al progetto e recarsi presso i centri per l'impiego. Da giugno a settembre verranno convocati per un colloquio per definire le professionalità da acquisire. Poi i corsi di formazione, che potranno durare fino a sei mesi. E, se tutto va bene, entro l'estate 2016 torneranno a lavorare in aeroporto come precari oppure con stipendi leggeri da neoassunti.

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