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Manuel e Nicole tornano finalmente a casa

Monte Livata

Notte tranquilla al Gemelli per i fratellini assistiti dal padre e dalla madre Adelaide

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Hanno trascorso la notte al Policlinico Agostino Gemelli la notte Manuel e Nicole, i due fratellini di 5 e 4 anni ritrovati vivi dai soccorritori la mattina di Capodanno sul monte Livata, ai confini delle province di Roma e Frosinone, dopo una notte trascorsa da soli nel bosco a 1.500 metri di altezza e meno dieci gradi sotto lo zero. «Stanno bene, sono tranquilli e sereni - rassicura il padre, Emanuele Tornaboni - La paura non passerà subito, ma in compenso il quadro clinico è abbastanza buono». Nonostante ciò, i medici hanno deciso di tenere i bambini ancora sotto osservazione. Il maschietto ha riportato, infatti, una frattura al dito indice di una mano, la piccola una frattura alla clavicola destra. Anche la seconda notte in ospedale l'hanno trascorsa a fianco ai genitori. Per tutto il tempo in cui sono stati soli nel bosco non si sono mai separati, dormendo abbracciati per farsi calore a vicenda. Arrivati in elicottero al Policlinico Gemelli, sono stati, però, ricoverati in due stanze di degenza diverse del reparto pediatrico. In particolare, Manuel ha dormito con la mamma, Adelaide Salpietro, prima moglie di Tornaboni, dalla quale l'imprenditore, fondatore dell'esclusivo circolo sportivo romano «Due Ponti», ha avuto tre figli: il più grande di 10 anni e il più piccolo (Manuel appunto) di 5 anni. Mentre a fianco a Nicole ha dormito il papà. La madre della bimba, Alexia Canestraro, è ancora ricoverata all'ospedale di Subiaco per un principio di ipotermia, dopo essere stata ritrovata dai soccorritori nel bosco, a due ore dall'inizio del nuovo anno. «Nicole non fa altro che cercare la mamma - racconta Tornaboni - mentre Manuel è più tranquillo perché ha la sua vicino. Al 90% li dimetteranno domani (oggi, ndr). Nel pomeriggio sono andato a trovare la mia compagna Alexia all'ospedale di Subiaco. Anche il suo quadro clinico è migliorato. Mi ha raccontato nei dettagli tutta la vicenda. È sempre stata vigile e attenta. Ha camminato con grinta e determinazione per 13 chilometri. Nessun pentimento. Alla fine quello che è successo poteva accadere a tutti». Tutto è iniziato con l'idea di fare una passeggiata nel bosco, in attesa del cenone di San Silvestro. Mentre Emanuele Tornaboni, stava sulle piste da sci, la compagna, Alexia Canestraro, ha deciso di portare i bambini a giocare con lo slittino sulla montagna. Si sono incamminati intorno all'una e alle 4 del pomeriggio la donna si è accorta di essersi persa. «Vedevo le luci di Vallepietra, ma erano troppo lontane da raggiungere - ha raccontato al "Tempo" - I bambini erano stanchi, infreddoliti e affamati. Per proteggerli ho pensato di lasciarli in una cavità tra le rocce. È stato orribile. Un incubo». Di ritorno dalla sciata, non trovandoli nel residence dove soggiornavano, Tornaboni ha allertato i carabinieri di Subiaco. In meno di due ore a San Benedetto da Norcia sono arrivati i volontari del soccorso alpino e speleologico, che insieme agli uomini dell'Arma, della Protezione civile, del Corpo forestale dello Stato e dei vigili del fuoco hanno iniziato le ricerche. Il fiuto dei cani molecolari è stato essenziale per trovare Alexia, intorno alle due di notte, in stato confusionale, semi assiderata e incapace di spiegare dove fossero i bambini. Il guanto di uno di loro è servito come traccia. Alle 11 e mezzo della mattina di Capodanno, i soccorritori hanno ritrovato Manuel e Nicole, a 12 chilometri dal punto in cui avevano iniziato la passeggiata. Hanno trascorso la notte nell'anfratto dove li aveva lasciati la donna e poi, con la luce, si sono incamminati a piedi per raggiungere la valle. Durante il tragitto sono caduti in un piccolo dirupo, ferendosi alla mano e alla spalla. Oggi, con le dimissioni dall'ospedale, arriverà per la famiglia Tornaboni il lieto fine. «Finalmente torneremo tutti a casa felici e contenti - commenta il papà - E potremo festeggiare il nostro Capodanno».

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