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Il legale di Priebke: funerali privati stasera o domani

Erich Priebke

Il legale dell'ex SS: "Per la sepoltura troveremo una soluzione che non dia fastidio a nessuno". La Questura: manifestazioni vietate. Il sindaco di Pomezia contro l'ipotesi del cimitero germanico. Pacifici, Comunità ebraica: torni a Berlino. L'associazione deportati: crematelo come Eichmann. Roma, polemica su Belviso

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I funerali di Erich Priebke, l'ex ufficiale nazista morto venerdì scorso a Roma, si terranno "domani", ma non "è escluso anche questa sera" in forma privata "cercando di non recare offesa a nessuno". Ad annunciarlo è il suo avvocato, Paolo Giachini che ha anche detto di aver ottenuto il nulla osta per il seppellimento. "Non vogliamo offendere nessuno", e  per questo, con molta probabilità, la sepoltura di Erich Priebke potrebbe non avvenire a Roma. Lo ha annunciato il suo avvocato, Paolo Giachini che sottolinea: "Troveremo ogni soluzione per evitare speculazioni politiche e di altro genere".   "Faremo una cerimonia religiosa privata e troveremo un luogo che non dia fastidio a nessuno", ha dichiarato l'avvocato che "sarà una cerimonia religiosa privata che dia la possibilità ai parenti di vivere un momento di raccoglimento. Sarà una funzione privata, come ho sempre detto il vicariato non ha mai vietato di fare i funerali".    "Per la sepoltura di Priebke troveremo una soluzione che non dia fastidio a nessuno e che soprattutto non sia usata per fini politici o strumentali", ha detto Giachini. "Sarà una soluzione che rispetti anche i sentimenti cattolici dello stesso Priebke. Quindi una sepoltura e non qualche altro tipo di ipotesi. Vogliamo evitare qualsiasi tipo di situazione provocatoria".   Intanto Hennigsdorf, città natale del gerarca alle porte di Berlino, nel Brandeburgo, si è opposta a ricevere la salma di Erich Priebke. L'ipotesi del cimitero germanico di Pomezia trova invece la ferma opposizione del sindaco della città pontina. "Varie persone ci hanno offerto la tomba a Roma e anche fuori città. In Germania sarebbe più complicato, e ancora di più in Argentina", dice ancora Paolo Giachini. "Comunque quello che dice il sindaco ci interessa poco, ci interessa quello che dice la legge", aggiunge il legale commentando il no del primo cittadino di Pomezia all'ipotesi di seppellire Priebke nel locale cimitero militare. Giachini però non indica ancora un luogo preciso e risponde: "Prima di sbilanciarmi dovrei chiedere al sindaco Marino".   LA QUESTURA VIETA LE MANIFESTAZIONI Parole che seguono la notifica, questa mattina, all'avvocato di Erich Priebke, Paolo Giachini, del decreto con cui il questore Fulvio della Rocca vieta, per motivi di ordine e sicurezza, nell'ambito di tutta la provincia di Roma, che le funzioni relative alle esequie ed al trasporto della salma dell'ex ufficiale delle SS avvengano in forma pubblica e solenne, nonché lo svolgimento di qualsiasi manifestazione pubblica.   "Condivido la scelta del Questore di Roma, Fulvio Della Rocca, di vietare qualsiasi forma di manifestazione pubblica e solenne per la morte dell'ex ufficiale nazista Erick Priebke in città e in provincia. Una scelta che apprezzo perché, come ho chiesto nei giorni scorsi, protegge dalle offese la Memoria condivisa dalle romane e dai romani", afferma in una nota il sindaco di Roma, Ignazio Marino. "Roma è orgogliosa della sua storia e di essere stata insignita della medaglia d'Oro alla Resistenza per la sua coraggiosa lotta al nazifascismo", conclude Marino.   Sicuramente i funerali di Erich Priebke non si svolgeranno mercoledì, 70esimo annivesario della deportazione degli ebrei di Roma dal ghetto. "Noi abbiamo il rispetto che manca ad altre persone", ha detto Paolo Giachini, avvocato dell'ex ufficiale delle SS morto venerdì a 100 anni nella sua casa di Roma, dove stava scontando l'ergastolo per l'eccidio delle Fosse Ardeatine. Quanto alle proteste della Comunità ebraica sui funerali di Priebke, il legale ha replicato: "La comunità ebraica ha voluto Priebke a Roma, ha voluto che fosse processato e condannato qui e che in questa città fosse detenuto, e ora se ne vuole disfare?". "Una grossa fetta del popolo italiano è sconcertata che i diritti religiosi sanciti nella nostra Costituzione e che una mente umana, non diabolica, riconosce vogliano essere negati a una persona defunta", afferm il legale e amico personale dell'ex capitano delle SS Per Giachini, "lo sdegno del popolo italiano, della gente vera, sincera, è profondo, anche nei confronti della Chiesa che sta dimostrando la sua viltà".   IL VICARIATO: CERIMONIA IN CASA O FUORI ROMA In merito alla celebrazione dei funerali di Erich Priebke, l'ex ufficiale nazista morto venerdì scorso, il vicariato di Roma del cardinale Agostino Vallini precisa, in una nota, che "la richiesta è stata presentata al parroco non dai familiari del defunto, ma da una signora a nome dell'avvocato del signor Priebke, nella mattina di sabato 12 ottobre. L'autorità ecclesiastica, considerate tutte le circostanze del caso, ha ritenuto che la preghiera per il defunto e il suo affidamento alla misericordia di Dio - finalità proprie della celebrazione delle esequie religiose - dovessero avvenire in strettamente privata, cioè nella casa che ospitava le spoglie del defunto". "Pertanto - si legge nelle nota - nel rispetto della legge della Chiesa, non è stata negata la preghiera per il defunto, ma è stata decisa una modalità diversa da quella abituale, riservata e discreta. La proposta - sottolinea il vicariato - è stata rifiutata dall'avvocato del signor Priebke". "Pertanto, nel rispetto della normativa canonica - è la conclusione del vicariato - tutti i ministri cattolici, nella diocesi di Roma, si atterranno alle disposizioni stabilite dall'Ordinario".   L'IPOTESI POMEZIA Tra le ipotesi c'è anche quella che il corpo del criminale nazista possa essere sepolto nel cimitero militare tedesco di Pomezia, il Deutscher Soldatenfriedhof. "È un'idea praticabilissima, perché no?", ha detto ancora Paolo Giachini. "È una soluzione valida e soprattutto consona allo spirito di Priebke - ha aggiunto l'avvocato - Quella del cimitero di guerra è una cosa di cui si era parlato lungamente con lui".   Secco "no" del sindaco di Pomezia, Fabio Fucci, all'ipotesi paventata nelle scorse ore della tumulazione dell'ex generale nazista  nel cimitero militare tedesco pometino. "Sono meravigliato- dichiara il primo cittadino- dall'eco che ha avuto la proposta che, a mio parere, non è meritevole di alcuna attenzione - ha dichiarato Fucci -  Sono fermamente contrario all'ipotesi paventata che, ad oggi, non ha alcun fondamento di ufficialità. Ho già contattato il referente del cimitero militare tedesco per avere informazioni in merito e, da quello che mi risulta, una tumulazione a Pomezia non sarebbe tecnicamente realizzabile, dal momento che il cimitero tedesco ospita solo militari caduti in guerra". "I crimini del regime nazista- conclude - sono un segno indelebile della nostra storia, e chi li ha commessi deve essere giudicato e poi cancellato dalla memoria collettiva. Pomezia non accoglierà mai uno di loro".   PACIFICI: SE NE TORNI A BERLINO "I funerali a Roma sono impensabili proprio perché luogo della strage. È come chiedere ai cittadini di Marzabotto il consenso a seppellire lì l'autore dell'eccidio", ha detto Riccardo Pacifici, presidente della Comunità ebraica romana, che è tornato a chiedere di impedire che esequie e sepoltura dell'ex ufficiale delle SS avvengano nella Capitale. E non solo. "Non è giusto nemmeno che sia seppellito in Italia perché è nazione nata sulle ceneri del fascismo - prosegue - Che se ne torni in Germania e nel suo luogo di nascita, ovvero Berlino". E poi, ai microfoni dell'emittente romana, ha lanciato un appello: "Che l'Italia diventi il quindicesimo Paese dove introdurre il reato di cybercrime, attraverso il quale si diffonde l'odio nei confronti degli altri, l'antisemitismo, si fa apologia del nazismo e del fascismo e che venga adottato contestualmente il reato di negazionismo".   "Confidiamo nell'attività delle forze dell'ordine, questura e prefettura, che hanno vietato funerali pubblici che possano trasformarsi in una ghiotta occasione per i nostalgici, per i nipotini di Hitler per fare un'adunata contro le leggi dello Stato - ha detto ancora Pacifici prima di prendere parte ad un incontro a Perugia. "Soprattutto - ha detto ancora - si creerebbero problemi di ordine pubblico. Nulla da dire ovviamente su quello che è l'aspetto dei funerali privati, in forma strettamente privata. E poi c'è l'aspetto della sepoltura, ma ripeto anche lì il sindaco di Roma capitale è stato molto chiaro".   "CREMATELO COME EICHMAN" "Sicuramente Roma, macchiata dal sangue di tanti martiri, non deve essere luogo di sepoltura di Priebke", ha detto Grazia di Veroli, membro del Consiglio direttivo romano dell'Associazione ex deportati Aned. "Credo che dobbiamo assolutamente evitare che una eventuale tomba possa diventare un 'monumento al contrario', cioè un monumento al negazionismo". "Credo che la soluzione migliore possa essere la stessa che fu adottata per Eichmann: la cremazione con lo spargimento delle ceneri. E forse, visto che loro non hanno dato una tomba a tantissima gente, a milioni e milioni di esseri umani, deve esser seguita questa via".   PDL, TUTTI CONTRO BELVISO "Priebke è morto a Roma, ha la residenza a Roma e ha diritto di essere sepolto qui. Naturalmente la questione è delicata e comprendo le parole del sindaco Marino, che però deve fare i conti con le norme", ha detto l'ex vicesindaco della Capitale  Sveva Belviso (Pdl). Di diverso avviso Francesco Giro, parlamentare dello stesso partito. "Io non me la sento di censurare la condotta del sindaco di Roma ignazio Marino sulla vicenda Priebke - ha scritto in una nota - e non me la sento neppure di affermare come fa oggi la mia amica Sveva Belviso che il sindaco non interpreta i sentimenti della capitale quando decide di negare la sepoltura del criminale nazista in città. Non me la sento per il semplice, oggettivo e incontrovertibile fatto che Priebke in punto di morte ha lasciato un videotestamento" in cui sostiene "che nei campi di concentramento" non "vi fossero camere a gas" ma soltanto "cucine".   "La collega Sveva Belviso sulla sepoltura di Erich Priebke ha espresso certamente una sua opinione personale che non è, in alcun modo, la posizione condivisa dal Popolo della libertà. Riteniamo che una questione tanto complessa e delicata non possa essere affrontata in punta di diritto, così come non possono essere dimenticate le ferite profonde inferte a questa città dalla condotta, mai rinnegata, dell'ufficiale tedesco". Lo dicono in una nota congiunta i consiglieri capitolini del Pdl Giordano Tredicine, Marco Pomarici e Davide Bordoni, e il consigliere del Gruppo Misto, Roberto Cantiani.   Polemiche anche per le parole del direttore della Padania Aurora Lussana. Stamattina la giornalista parlando dei funerali ha detto di "rispettare chi esegue un ordine" e che "Roma e il sindaco Ignazio Marino non dovrebbero aver paura di un morto, e che la pietas imporrebbee di concedere la sepoltura a chiunque. Roma e i romani sono più forti".

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