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Caso Denise: assolta sorellastra, due anni all'ex fidanzato

BIMBA SCOMPARSA: VIDEO DENISE GIRATO IN ITALIA

Jessica Pulizzi era stata accusata del sequestro della piccola bambina scomparsa nel settembre del 2004 a Mazara del vallo

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l Tribunale di Marsala (Trapani) ha assolto Jessica Pulizzi, unica imputata del sequestro di Denise Pipitone, la sua sorellastra scomparsa il primo settembre del 2004 a Mazara del Vallo (Trapani). I giudici hanno inflitto due anni all'ex fidanzato di Jessica, Gaspare Ghaleb, che era imputati solo di false dichiarazioni al pm. Per Jessica Pulizzi la Procura aveva chiesto 15 anni, il massimo della pena, e per Ghaleb 5 anni e 4 mesi. Il Tribunale si era ritirato in camera di consiglio alle 11 di martedì dopo un processo durato tre anni e mezzo. L'assoluzione è stata pronunciata dal Trinunale, presieduto da Riccardo Alcamo, in base al secondo comma dell'articolo 530 del codice di procedura penale, cioè perchè «manca, è insufficiente o è contraddittoria la prova che il fatto sussiste, che l'imputato lo ha commesso, che il fatto costituisce reato o che il reato e' stato commesso da persona imputabile».«Un mistero, un giallo, una favola triste» : in 9 anni, dal primo settembre 2004, è stata definita in tanti modi la scomparsa della piccola Denise Pipitone da Mazara del Vallo (Trapani). L'ultimo paragone, con «il lupo» di Cappuccetto rosso, l'ha trovato riferendosi alla sorellastra Jessica Pulizzi il legale della madre Piera Maggio, Giacomo Frazzitta. E dopo la sentenza di primo grado che ha assolto oggi la sorellastra Jessica Pulizzi, unica imputata, il giallo resta senza colpevoli e senza risposta resta la domanda piu' angosciante: dov'è Denise, quale e' stata la sua sorte. processo si era aperto il 16 marzo 2010 dopo una lunga e complessa attivita' d'indagine in cui negli anni si sono susseguiti undici Pm, da Luigi Boccia e Maria Angioni agli attuali Sabrina Carmazzi e Francesca Rago. Il quadro tracciato dall'accusa in tre anni e mezzo di dibattimento e' quello di un Jessica "come una moglie gelosa", senza alibi e con un movente chiaro: l'astio nei confronti di Piera Maggio per la sua relazione con il padre, Pietro Pulizzi, da cui e' nata Denise. Dall'altro, la difesa ha continuato a sostenere l'innocenza di Jessica a carico della quale non ci sarebbero "prove" ma solo "congetture ed elementi indiziari". E' un mercoledi' mattina il primo settembre del 2003, quando Denise, che ha quattro anni, gioca davanti alla casa della famiglia in via Domenico La Bruna a Mazara. E' affidata alla nonna materna, Francesca Randazzo. L'ultima volta che la bambina viene vista è poco prima delle 11,45. La nonna, in cucina, si accorge della sua scomparsa alle 11,50. Scatta l'allarme, e seguono ore di ricerche febbrili ma infruttuose, malgrado nuclei speciali di polizia e carabinieri e unita' speleologiche battano a setaccio ogni anfratto, pozzo e cava di marmo. La Procura di Marsala e' guidata in quegli anni da Antonino Silvio Sciuto, a cui subentrera' poi Alberto Di Pisa. Sciuto si dice subito convinto che «la bambina non sia lontana». Si punta l'attenzione sulla famiglia Maggio-Pipitone. Piera Maggio, ascoltata il 3 settembre, dagli inquirenti con il marito Tony Pipitone, rivela la verita' sulla paternità' di Denise e racconta dei presunti atti persecutori contro di lei da parte di Jessica e della madre Anna Corona.

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