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Lazio affondata dalla Juventus

Tris griffato Vlahovic e Chiesa. Luis Alberto non basta a Sarri: classifcia imbarazzante dei biancocelesti

Luigi Salomone
Luigi Salomone

Giornalista per passione, Lazio, pollo arrosto con tante patate al forno, tradizione Roma Nord Ponte Milvio, Gesù e Maria al Fleming

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Classifica imbarazzante, prova deludente. La solita Lazio, tanto possesso palla e basta. Arriva allo Stadium la sconfitta 3-1 contro una buona Juve che si candida per la vittoria finale e, soprattutto, per uno dei quattro posti che fa gola a mezza serie A. Decidono le magie di Vlahovic (due gol di destro per uno strano scherzo del destino) e Chiesa che stendono una difesa con pericolose amnesie. Nel mezzo la perla di Luis Alberto che non serve a rimettere in piedi una sfida complicata. Ancora una volta Allegri incarta la partita a Sarri, partenza sprint, vantaggio e poi tanto sano gioco all’italiana. Ai biancocelesti lascia la palla (66% il dato definitivo) ma le occasioni migliori sono sempre dei bianconeri tornati dalla sosta delle nazionali più tonici e motivati dei rivali. Avvio timoroso allo Stadium, come in passato. Molto simili a quelli delle prime tre di campionato, compresa quella vinta al Maradona. La Lazio parte male, non trova le distanze tra i reparti e subisce il gol iniziale di Vlahovic, bellissimo quanto evitabile (c’è il sospetto in partenza che il pallone ripreso da Mckennie fosse uscito, Maresca, assistente di linea e Var hanno fatto finta di nulla) ma il vantaggio della Juve è strameritato. Difesa laziale da rivedere ma, a quel punto, c’è la reazione dopo venti minuti di sofferenza totale. Si accendono Luis Alberto e Zaccagni, Kamada impegna Szczesny che bissa su Romagnoli di testa. Nel momento migliore dei biancocelesti colpo in contropiede dei ragazzi di Allegri: segna Chiesa con la difesa della Lazio troppo passiva soprattutto con Kamada e Marusic. Due gol col 34% di possesso palla, ride Max che ogni volta che trova Sarri ritrova la formula migliore per la sua Juve. Nella ripresa, subito Rovella e Pellegrini (per Cataldi e Hysaj) avvio choc con Rabiot lasciato solo per colpire, ottima parata di Provedel. A quel punto la Lazio cresce, Allegri inserisce Cambiaso e Fagioli, l’arbitro continua a prendere fischi per fiaschi ma Luis Alberto trova un gol da cineteca sfruttando l’unico errore in uscita della Juve. Invece di aspettare, la Lazio cade nella trappola, tutti avanti alla ricerca del pari e così, in contropiede, Vlahovic trova il 3-1 solo sei minuti dopo la rete della speranza. Gara finita, entrano Castellanos, Pedro e Guendouzi da una parte, Weah e Milik dall’altra. È trionfo Juve, la Lazio che scivola in classifica sempre più in basso per colpa dei propri errori con Lecce e Genoa ma anche di un calendario infame. Adesso c’è l’Atletico Madrid prima di rimettere la testa sul campionato per evitare di farsi scappare le dirette concorrenti alla Champions League prima ancora di cominciare. È dura, si deve reagire. Subito

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