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Lazio, allungo Champions

Pedro e Milinkovic griffano il blitz a Monza: Sarri secondo a +4 sulla terza

Luigi Salomone
Luigi Salomone

Giornalista per passione, Lazio, pollo arrosto con tante patate al forno, tradizione Roma Nord Ponte Milvio, Gesù e Maria al Fleming

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La Lazio fa sul serio, non cade come aveva fatto spesso in passato dopo una grande vittoria, passa a Monza con autorevolezza e prova a fare una scatto decisivo verso la Champions. Diciassettesima partita senza prendere gol, miglior difesa della serie A con soli 19 gol incassati in 28 gare, 55 punti conquistati e secondo posto consolidato. Decide la rete iniziale di Pedro (quarta in campionato del campione spagnolo) e la magia su punizione del ritrovato Milinkovic che tira fuori dal cilindro una perla da applausi che chiude il conto all’inizio della ripresa. Sfruttata l’onda lunga del derby, quattro punti di vantaggio sul Milan, cinque su Inter e Roma, senza considerare la posizione della Juve che deve essere ancora discussa in via definitiva dalla giustizia sportiva. Sarri può sorridere e fare festa con i quattromila tifosi presenti al U-Power Stadium che si sono goduti un’altra sinfonia dell’orchestra biancoceleste. 
Palladino carica il Monza e schiera il solito modulo offensivo con Petagna terminale d’attacco, lo stadio è in festa per le cento partite di proprietà Berlusconi. Sarri deve fare a meno dello squalificato Marusic e lascia inizialmente in panchina Immobile: fiducia al tridente leggero con Pedro-Anderson-Zaccagni 
Il primo tempo conferma che il Monza gioca bene, mette in difficoltà la difesa della Lazio in particolare con Ciurria. I biancocelesti hanno, però, il grande merito di sbloccare la partita con Pedro, bravo a sfruttare un errore di Rovella e Pablo Mari. Al 13’ la creatura di Sarri è avanti e comincia a prendere in mano il centrocampo con Luis Alberto e Milinkovic mentre Zaccagni ribadisce di essere immarcabile ( Marlos soffre tantissimo). Il mago spagnolo fallisce il raddoppio dalla distanza prima della reazione brianzola con Sensi (colpo di testa fuori di poco) e Petagna (respinta provvidenziale di Provedel). Nessun cambio nell’intervallo con Sarri che cerca di dare la scossa alla squadra e allora si prende la scena Milinkovic: innesca Zaccagni che guadagna una punizione dal limite. Sergej fa Veron, palla sopra la barriera e Di Gregorio battuto: il serbo realizza la sua 65 rete con la maglia biancoceleste, record per un giocatore straniero. Il più è fatto, col doppio vantaggio la Lazio gestisce bene la partita, entrano Immobile (per lui una mezz’ora per riassaporare il campo e ritrovare la forma migliore per le ultime dieci battaglie), poi anche Vecino, Basic e Luca Pellegrini (esordio in A con la maglia della sua squadra del cuore), Palladino prova a risvegliare i suoi con Colpani, Gytkjaer e Dany Mota ma, i biancocelesti, se si esclude qualche rischio nel finale, portano a casa tre punti preziosi nella volata Champions. Al fischio finale dell’arbitro la festa comincia in curva per un successo che conta tanto alla vigilia dello scontro di sabato sera all’Olimpico contro la lanciatissima Juventus. Ancora dieci gare per tornare nell’Europa che conta.<QA0>
 

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