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Lazio, Immobile sogna il recupero lampo

Oggi l'esame decisivo: Ciro ci vuole provare, i medici frenano

Luigi Salomone
Luigi Salomone

Giornalista per passione, Lazio, pollo arrosto con tante patate al forno, tradizione Roma Nord Ponte Milvio, Gesù e Maria al Fleming

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Ciro freme, vuole provarci nonostante il parere negativo dello staff medico. «Stiramento di primo grado alla coscia sinistra», la diagnosi impietosa subito dopo l’ennesimo infortunio muscolare di una stagione maledetta rimediato venerdì 3 marzo la magica notte di Napoli. Stop tra due e tre settimane e, facendo i calcoli, siamo al limite.
Nove gol in venti partite di campionato delle quali due da subentrato, sei quelle saltate, un’enormità per i ritmi tenuti finora ma quella fitta accusata nel riscaldamento al Maradona lo ha bloccato di nuovo. Ci ha giocato sopra, non voleva lasciare la squadra sola contro la capolista, lo sforzo è stato pagato a caro prezzo. Solo sedici giorni al derby, data cerchiata sul calendario anche se i medici stanno cercando di dissuaderlo per non forzare i tempi con la sosta del campionato all’orizzonte che gli consentirebbe di essere al top per la ripresa a Monza (2 aprile, a un mese dallo stop muscolare). Qualche miglioramento nelle ultime ore, lavoro duro in palestra (ieri qualche corsetta in campo). la speranza che cresce ma, solo dopo l’esame di oggi presso la «Paideia International Hospital», può regalargli qualche speranza. 
Per adesso sono poche ma Sarri spinge e lui, da capitano vero, ha dato l’ok per un tentativo. Del resto all’andata era andato in panchina solo per fare numero, potrebbe accadere la stessa cosa domenica, anche se Ciro non si è ancora arreso definitivamente. Oggi la verità, mentre i tifosi sul web fanno gli scongiuri sperando in un recupero in extremis per la madre di tutte le partite.
 

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