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Lazio, Vecino talismano di Sarri

L'uruguaiano è uno dei punti di riferimento del centrocampo dopo aver conquistato anche i tifosi scettici

Luigi Salomone
Luigi Salomone

Giornalista per passione, Lazio, pollo arrosto con tante patate al forno, tradizione Roma Nord Ponte Milvio, Gesù e Maria al Fleming

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Bollito, vecchio, finito: questi i commenti meno pesanti dei tifosi apparsi sui social quando la Lazio aveva annunciato di aver messo sotto contratto Matias Vecino (62 presenze e quattro reti nella nazionale uruguaiana, una delle più titolate al mondo). Lo ha voluto Sarri a tutti i costi, lo aveva allenato giovanissimo ai tempi dell’Empoli e ne aveva apprezzato le capacità tattiche oltre che fisiche. Il primo agosto, firma un triennale, ancora critiche e polemiche per la durata dell’accordo per un giocatore ormai alla soglia dei 31 anni da parte dei soliti esperti di calcio che pontificano sul web. Certo, nelle ultime due stagioni aveva trovato poco spazio all’Inter, era diventato marginale ma, con le giuste motivazioni, è tornato a essere una risorsa importante per la squadra in cui gioca. E, infatti, il campo ha ristabilito la verità su un calciatore prezioso e dal rendimento sicuro che si è preso la Lazio in pochi mesi. 
Finora 15 partite su sedici ufficiali, otto dall’inizio, le altre da subentrato. Sono 759 i minuti totali dei quali 542 in campionato e 217 in Europa. L’unica gara in cui è rimasto in panchina è stata quella di Genova contro la Sampdoria. Al suo attivo anche tre gol, due contro il Feyenoord e quello iniziale a Firenze contro una delle tante sue ex squadre. Agisce da mezz’ala ma Sarri si fida a tal punto di lui che in molti spezzoni lo ha spostato al centro per fa riposare Cataldi visto anche il tardivo inserimento di Marcos Antonio. E pure da centrale, seppure non sia il suo ruolo naturale, si è dimostrato affidabile e fisicamente pronto in un ruolo fondamentale nello scacchiere tattico della Lazio.
Sarri si gode il prezioso rinforzo, peraltro a parametro zero, uno che a volte non ruba l’occhio ma che non fa mai mancare il suo contributo. «Ci sta dando quel che ci aspettavamo. Ha tempi d'inserimento, una buona fisicità e una qualità piuttosto elevata», ha ribadito qualche giorno fa il tecnico toscano. E anche domani nella sfida complicata contro la Salernitana sarà uno dei titolari di un centrocampo in cui stavolta rischia la panchina Milinkovic, se Luis Alberto mostrasse progressi nell’allenamento di rifinitura dopo una settimana tormentata. Ieri seduta di scarico dopo l’impegno in coppa, torna Lazzari che era squalificato in Europa League mentre Immobile effettuerà un nuovo controllo lunedì per verificare se esistono i margini di un recupero lampo per il derby. Ai box anche Patric frenato da un’infiammazione al collaterale del ginocchio e Gila non al meglio. Contro la squadra di Nicola probabile coppia difensiva Romagnoli-Casale mentre in avanti agirà il tridente leggero con Pedro dal primo minuto.
 

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