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La Lazio vola In Europa League

Milinkovic nel recupero agguanta il 2-2 a Torino contro la Juve che vale l'accesso diretto ai gironi

Luigi Salomone
Luigi Salomone

Giornalista per passione, Lazio, pollo arrosto con tante patate al forno, tradizione Roma Nord Ponte Milvio, Gesù e Maria al Fleming

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La Lazio vola per la sesta volta di seguito in Europa. Milinkovic agguanta al 95’ la Juve con un gol da fenomeno e il pareggio certifica l’ingresso dei biancocelesti nella fase a gironi della seconda coppa continentale. Segnano Vlahovic e Morata nel primo tempo, autorete di Alex Sandro all’inizio della ripresa poi la perla del serbo che realizza da posizione quasi impossibile all’ultimo assalto. Lazio fortunata perché pur avendo dominato la partita, ha confermato i suoi limiti offensivi quando manca Immobile e difensivi a livello strutturale.
Juve col 4-2-3-1, c’è il giovane Miretti con Locatelli in mezzo, mentre dietro Vlahovic agiscono Bernardeschi, Dybala e Morata per una formula molto offensiva. Sull’altro fronte, a sorpresa, gioca Cabral finora ignorato da Sarri nel ruolo di Immobile con Felipe Anderson e Zaccagni ai lati. Per il resto fiducia al blocco dei titolari che ha giocato le ultime due gare di campionato. 
Ayroldi fischia e la traversa di Cataldi apre le ostilità con una Lazio che sembra ben disposta in campo. Sembra perché,dopo dieci minuti, Marusic si perde Vlahovic che fa secco Strakosha. Dopo un quarto d’ora esce Chiellini per la standing ovation dello Stadium per il capitano che saluta. La reazione biancoceleste è affidata al possesso palla e alle due occasioni di Anderson e Zaccagni poi si ripresenta la Juve e fa 2-0 con una facilità imbarazzante: Morata pesca l’incrocio dei pali con la complicità di una difesa troppo passiva. Primo tempo in archivio con la solita Lazio sciupona davanti e ridicola dietro. Si riparte e subito Patric devia in porta un angolo di Cataldi, Alex Sandro segna il più classico degli autogol: 2-1 e subito Sarri inserisce Pedro per lo spento Cabral. Allegri risponde con Akè, Kean e Pellegrini (escono Morata, Vlahovic e Locatelli) schierandosi con un prudente 4-5-1. La Lazio ci prova, Kean sfiora il tris poi ancora cambi biancocelesti con l’ingresso di Leiva, Radu e Basic mentre Dybala lascia il campo con l’ovazione del suo stadio per un divorzio ormai deciso. Segna Anderson ma l’arbitro annulla per un fallo precedente di Milinkovic (Patric protesta e sarà squalificato per sabato), poi il tiro di Basic deviato da Perin e il tap-in di Milinkovic che manda in paradiso la Lazio e fa 2-2.
Da oggi si comincia a pensare al Verona, il giorno dell’ultima partita in maglia biancoceleste per molti giocatori. Di sicuro Strakosha, Luiz Felipe e Leiva, molto probabilmente anche Milinkovic e forse altri anche se le vie del mercato sono infinite. Sarri ha il compito di tenere alta la concentrazione del gruppo perché per blindare il quinto posto e confermare per il terzo anno di seguito la supremazia cittadina, serve almeno un punto. All’Olimpico sarà una festa perché la Lazio è ancora in Europa grazie al suo gigante serbo.
 

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