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Lazio, Sarri perde Ciro per Torino

Immobile non recupera, allo Stadium dubbio tra Romero e Cabral

Luigi Salomone
Luigi Salomone

Giornalista per passione, Lazio, pollo arrosto con tante patate al forno, tradizione Roma Nord Ponte Milvio, Gesù e Maria al Fleming

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Alex Ferrari nato a Modena l’1 luglio del 1994 ha «azzoppato» Immobile, otto giorni fa. Ciro non ci sarà, a meno di miracoli, ieri non ha superato il provino a Formello. Ha corso a parte con gli scarpini, ha provato a spingere un po’ per vedere la reazione della caviglia toccata dura nei minuti iniziali della partita contro la Sampdoria, poi ha alzato bandiera bianca. La botta del difensore è stata fatale, troppo dolore, meglio evitare inutili rischi anche se mancano solo due partite di campionato e sia lui per la classifica del bomber, sia la Lazio si giocano tanto in questi 180 minuti. Per carità, Ciro ci proverà fino all’ultimo ma le sensazioni negative di ieri pomeriggio lasciano poco spazio alla speranza. Immobile è anche diffidato, meglio preservarlo per l’ultima in casa contro il Verona che, con tutta probabilità sarà una partita da vincere a tutti costi per salvare il posto in Europa. Peccato davvero perché non c’è un vero e proprio sostituto del capitano biancoceleste in rosa. O meglio, in passato è stato Felipe Anderson a svolgere quel ruolo come «falso nove». Con Pedro al top della condizione sarebbe stata questo questo lo schieramento preferito da Sarri ma lo spagnolo, reduce da un mese e mezzo di stop al massimo, può andare in panchina. In settimana con Ciro fermo con le stampelle è stato provato il giovane primavera Crespi al centro dell’attacco oppure Cabral arrivato a gennaio, ignorato però per tre mesi da Sarri. L’altra ipotesi prevede l’inserimento del giovane Luka Romero che ha scavalcato Raul Moro nelle gerarchie degli esterni biancocelesti: il fantasista argentino punta a un clamoroso esordio allo Stadium nel giorno dell’ultima in casa di Dybala e Chiellini con la Juve, a quel punto Felipe sarebbe dirottato in mezzo. Difficile dire chi sia favorito, Sarri ci penserà stanotte e poi, con la rifinitura di oggi, prima della partenza per Torino, sarà tutto più chiaro. Cabral sarebbe la soluzione più logica, anzi, visto l’ostracismo per l’ex attaccante dello Sporting Lisbona che non sarà riscattato, quella migliore sarebbe avanzare Luis Alberto nel tridente e inserire Basic per dare più sostanza al centrocampo. Ma Sarri non la farà, preoccupato di non stravolgere il suo spartito che da gennaio in poi ha prodotto risultati confortanti. Per il resto non sono previste variazioni sul tema con Strakosha in porta, Lazzari e Marusic sugli etserni, coppia centrale Patric-Acerbi (Luiz Felipe ha firmato ufficialmente col Betis Siviglia), centrocampo con Milinkovic, Cataldi e Luis Alberto anche se Leiva potrebbe partire dall’inzio rispetto al regista romano considerato più offensivo. Questi sono, Sarri non ha molte frecce nel suo arco, ci sarà da soffrire allo Stadium contro una Juve ferita senza il capitano. Un’assenza che nessuno ipotizzava a inizio settimana ma la botta presa durante la gara contro la Samp, si è dimostrata più grave del previsto. E senza Immobile servirà quasi un miracolo tornare da Torino con un risultato positivo.
 

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