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Lazio, i tifosi tremano per la strategia di Lotito

Rischio ridimensionamento con la cessione obbligata dei giocatori migliori

Luigi Salomone
Luigi Salomone

Giornalista per passione, Lazio, pollo arrosto con tante patate al forno, tradizione Roma Nord Ponte Milvio, Gesù e Maria al Fleming

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Premessa doverosa: la Lazio non brilla in questa stagione, arranca nei finali di partita dove ha regalato 6-7 punti pesantissimi, però, a quattro partite dalla fine, è ancora in corsa per raggiungere un posto in Europa League anche se molto dipende dai risultati dei recuperi di Fiorentina e Atalanta. 
Sarri aveva parlato di anno di costruzione, così è stato, nulla da eccepire, in più risulta quasi persecutorio criticare a prescindere l’operato di Lotito. Ma il presidente si deve rendere conto che sta sbagliando tante valutazioni quasi la voglia di rimettersi al centro della Lazio nell’ultimo anno, abbia avuto un effetto negativo sul suo club. Tanti i settori all’interno in affanno, dal settore giovanile a quello femminile, dalla comunicazione al marketing, il ritorno del Lotito più accentratore del solito ha prodotto solo malumori perché, senza investimenti adeguati, il futuro è sempre più un rebus. I tifosi, al netto delle colpe del presidente di non aver creato empatia con la propria gente e di quelle di un ambiente troppo freddo in alcune circostanze ed esageratamente criticone in altre, sono preoccupati, allarmati da una politica societaria che è arrivata al bivio. Il modo di fare calcio della Lazio finora ha portato buoni risultati, però è passato di moda rispetto a dieci anni fa. Ora sono entrati nel calcio fondi internazionali e grandi gruppi, stare a mendicare un incasso di una partita alzando i prezzi per regalare il proprio stadio alla tifoseria avversaria è il segnale che il club è alla frutta. 
I problemi con l’indice di liquidità delle ultime due sessioni indicano sofferenze economiche mai emerse nel passato e, senza soldi freschi, ci sono poche speranze. Anzi, visto che le cessioni dei big, Milinkovic in primis sono l’unica via d’uscita, la Lazio con questa proprietà è avviata a un inevitabile ridimensionamento. Si preparino i tifosi, lottare per l’Europa sarà una speranza, non una certezza vissuta con troppa indifferenza in qualche occasione. Serve una svolta ma Lotito si blinda, si chiude in se stesso. «Mala tempora currunt», verrebbe da sospettare usando una lingua cara al presidente.
 

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