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La Lazio batte il Sassuolo e si rialza

Lazzari e Milinkovic spingono i biancocelesti. Ora il rinnovo di Sarri

Luigi Salomone
Luigi Salomone

Giornalista per passione, Lazio, pollo arrosto con tante patate al forno, tradizione Roma Nord Ponte Milvio, Gesù e Maria al Fleming

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La Lazio rialza la testa, batte il Sassuolo con una buona prestazione e mette pressione alle dirette concorrenti per un posto in Europa League. Lazzari e Milinkovic (nono sigillo in campionato) rendono inutile la rete al 94’ di Traorè, uno dei pochi degli emiliani a non arrendersi allo strapotere dei biancocelesti. Sarri si aggrappa a Sergej che lo ripaga dopo un derby anonimo, ritrova Anderson nella giornata in cui Immobile stecca. Nervoso e avvilito dal vergognoso trattamento ricevuto in nazionale, Ciro fallisce tre occasioni, resta a secco senza far mai mancare il suo apporto ma con una scarsa precisione che non si era mai vista a questa latitudine. 
Tant’è, il tecnico può essere lo stesso soddisfatto della reazione del gruppo anche se le scorie della sconfitta contro la Roma si sono viste soprattutto nei primi minuti quando Strakosha è stato bravissimo a ipnotizzare Scamacca da pochi metri. Una parata decisiva che ha permesso alla Lazio di non andare in svantaggio e poter giocare una partita tranquilla nonostante i soliti problemi in difesa ingigantiti dai fischi dei tifosi per Acerbi. La squadra di Dionisi è andata clamorosamente in affanno sulla fascia sinistra (la destra laziale), dove Kyriakopoulos ha sofferto le accelerazione di Felipe e Lazzari, armati dai sapienti lanci di Milinkovic. Proprio il difensore ha aperto la gara con un inedito gol di sinistro poco dopo il quarto d’ora. A quel punto la Lazio, priva dello squalificato Pedro e di Luiz Felipe (meglio Patric in questo periodo), ha preso campo e ha cominciato a martellare la difesa del Sassuolo. Come detto, Ciro ha fallito tre volte il raddoppio, imitato da Zaccagni e dallo stesso Felipe Anderson. Sul finire del primo tempo il palo di Frattesi a colpo sicuro è stato l’unico sussulto di una prima frazione dove gli ospiti meritavano un passivo peggiore. Nella ripresa, dopo un altro tiro alle stelle di Immobile, il bis di Milinkovic, abile a sfruttare una punizione di Luis Alberto sul filo del fuorigioco. 
Poi, la traversa del mago su angolo e una sfida controllata nonostante i cambi di Dionisi che ha inserito Rogerio (all’intervallo per lo stralunato esterno sinistro greco), Harroui, Tojan e Samele per provare a cambiare il corso degli eventi. Le assenze di Berardi e, soprattutto, Maxime Lopez si sono fatte sentire mentre Sarri ha risposto nel finale con Basic e Cataldi. La sua creatura ha retto il ritorno del Sassuolo che ha trovato il gol del 2-1 con Traorè solo al tramonto della sfida. Vittoria giusta, meritata, ora la trasferta di Marassi contro il Genoa, prima di sette tappe che dovranno consentire ai biancocelesti di provare a confermare i progressi del nuovo anno che non si sono visti solo nello sciagurato derby. La buona notizia da un Olimpico imbiancato da una violenta grandinata, è che la Lazio non ha staccato la spina e vuole lottare ancora per l’Europa. Apsettando l'incontro tra Sarri e Lotito per il rinnovo di contratto che i tifosi chiedono a gran voce.

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