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Ciro vuole rialzare la Lazio

Domani Immobile gioca a Cagliari la gara numero 200 in A con la maglia biancoceleste

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Tutti all’attacco, per necessità ma anche per scelta. Domani a Cagliari la Lazio prova a rialzarsi dopo quattro giorni da incubo culminati con l’eliminazione dai playoff di Europa League e la sconfitta all’ultimo respiro contro il Napoli. Per riuscirci, si affida al suo tridente d’attacco, un reparto, quello offensivo che è il secondo del campionato con 54 reti segnate in 27 partite a un solo gol dall’Inter capolista nella speciale classifica. A guidare l’attacco ci sarà, come sempre, Ciro Immobile sempre al centro del progetto di Lotito. Taglierà il traguardo delle 200 presenze in serie A con la maglia biancoceleste il capitano che ha il Cagliari tra le sue vittime preferite con 11 reti in 13 confronti (9 con la Lazio). Il più bello il 12 marzo del 2018, quattro anni fa, con un colpo di tacco nel recupero che consentì ai biancocelesti di evitare una sconfitta immeritata. Ciro è amareggiato per gli ultimi passi falsi, crede molto nel progetto Sarri, ha sposato le idee del tecnico toscano, è sicuro che i risultati prima o poi arriveranno a confortare prestazioni comunque positive. «Chiuderà la carriera con la Lazio», ha ribadito Alessandro Moggi, agente di Immobile e i tifosi esultano visto il lungo contratto che scade in pratica nel 2026 con il più antico club della Capitale.
Il colpo al cuore delle speranze Champions arrivato da Fabia Ruiz ha fatto crollare anche il più ottimista all’interno del gruppo ma le dirette concorrenti non corrono troppo e i margini teorici per rientrare ci sarebbero anche. Ma serve continuità nelle ultime 11 partite dove l’attacco deve continuare a essere il fiore all’occhiello della banda Sarri. Oltre al pluridecorato Immobile, convince sempre più Zaccagni autore di quattro gol finora (più altri due in campionato nella prima giornata ma con il Verona), fa stropicciare gli occhi per le sue giocate di qualità lo spagnolo Pedro diventato anche lui un idolo dei tifosi. Senza dimenticare Felipe Anderson che, dopo un periodo di apatia coinciso con i mesi più freddi, sembra essere tornato ai suoi livelli. Mazzarri alzerà le barricate, come sempre, stavolta incentivato dagli ultimi risultati favorevoli ottenuti grazie a un ottimo contropiede, Sarri opporrà il suo calcio offensivo alla ricerca dell’equilibrio migliore senza però trascurare i numeri. L’attacco è il reparto migliore, meglio pensare a segnare un gol più degli avversari.
Intanto ieri nuovo allenamento al centro sportivo di Formello con due assenti, Lazzari e Cataldi, per il resto tutti presenti e pronti a volare in Sardegna per non mollare in anticipo la volata Europea e trasformare una stagione finora di costruzione, in un fallimento. Non arrivare tra le prime sei sarebbe un duro colpo per un progetto ancora tutto da confermare.

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