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Lazio, Lotito apra la campagna abbonamenti. L'incomprensibile strategia del club

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Il problema esiste, fare finta di nulla sarebbe un errore imperdonabile. Sarri ha stregato Lotito e la maggioranza dei laziali, il progetto va avanti, la squadra cresce e diverte, però l'Olimpico non si riempie. Anzi, dopo una buona partenza, le presenze allo stadio sono la nota dolente di questo periodo e i prezzi decisi per Lazio-Juve sono molto alti, non fanno presupporre un'inversione di tendenza a prescindere dal blasone dell'avversario. Un'emorragia inspiegabile perché la crisi economica riguarda tutti i club e non può bastare questo a chiarire i motivi della freddezza di una larga parte di tifosi laziali. Pronti a brontolare sui social, a criticare questo o quell'acquisto, ma poco propensi a presentarsi allo stadio per aiutare la banda di Sarri. L'altra sera con 6000 salernitani i laziali erano 13.500, un numero non da squadra che vuole puntare alla Champions. Solo 7.000 contro il Marsiglia in Europa League, appena 12.500 per la sfida di campionato contro la Fiorentina, eppure non si fa nulla per provare a riportare la gente all'Olimpico.

Si alzano, i prezzi, si spreme come un limone lo zoccolo duro, quei 15-20 mila che ci sono quasi sempre stati. Molti club hanno riaperto la campagna abbonamenti per aiutare le famiglie in difficoltà oppure stanno vendendo pacchetti per una serie di partite a prezzi scontati: a Formello tutto tace. Certo, in passato la Lazio è andata sempre incontro ai propri sostenitori con abbonamenti a costi stracciati per gli under 14 (50 euro per tutto il campionato) oppure con prezzi molto più bassi rispetto alla concorrenza, però mettere la polvere sotto il tappeto significa anche rischiare di perdere una fetta di diritti televisivi che viene assegnata con le presenze allo stadio. Lotito ci riprovi con gli abbonamenti, lui che è sempre così attento alla funzione sociale del calcio, non si faccia sfuggire l'occasione di tendere ancora una volta la mano alla gente laziale.

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