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Gufi e cassandre danno sentenze sulla Lazio ma serve pazienza

Sarri chiede tempo sul campo e il club deve dargli i rinforzi richiesti

Luigi Salomone
Luigi Salomone

Giornalista per passione, Lazio, pollo arrosto con tante patate al forno, tradizione Roma Nord Ponte Milvio, Gesù e Maria al Fleming

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Tutto finito: la sentenza di gufi e cassandre. Sarri imbufalito per i ritardi cosmici sul mercato, Tare addormentato e incapace di vendere anche un talento come Correa, Lotito distratto da altri problemi. E i tifosi? Sull’orlo di una crisi di nervi e pronti sul web a riversare le loro frustrazioni personali. Leoni da tastiera, che pugnalano a tutte le ore alle spalle presidente e ds che hanno costruito, negli ultimi anni, un piccolo gioiello con investimenti limitati rispetto a concorrenti adesso indebitati fino al collo e costretti a dolorose cessioni. Si può, si deve, fare meglio, è inutile negarlo, bisogna assecondare un tecnico che, comunque, nel giorno della presentazione ufficiale, aveva chiesto pazienza per riuscire a perfezionare un progetto tattico rivoluzionario rispetto al passato. Appunto, il tempo lavora per la Lazio e per Sarri, inutile farsi prendere dall’ansia perché il «modus operandi» di questa gestione può essere solo questo. Non aggredisce il mercato, a volte (spesso) lo subisce ma con pochi denari non ci sono alternative. Lo sblocco è vicino, i tifosi devono sforzarsi di essere ottimisti perché Lotito troverà la chiave giusta per dare a Sarri i rinforzi promessi.
 

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