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La Lazio rende onore al bomber Fiorini

Sedici anni fa ci lasciava uno dei giocatori più importanti della storia biancoceleste

Luigi Salomone
Luigi Salomone

Giornalista per passione, Lazio, pollo arrosto con tante patate al forno, tradizione Roma Nord Ponte Milvio, Gesù e Maria al Fleming

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Bomber Fiorini, urlava la curva Nord quel giorno come per tutta quella tormentata stagione. Per chiedergli quel gol che, a pochi minuti dalla fine, voleva dire sopravvivenza. Il 21 giugno del 1987 si scriveva una della pagine più belle della ultracentenaria storia della Lazio. In caso di retrocessione in serie C,  era la squadra del -9, sarebbe stato fallimento: tutto finito. Ma, al 37' della ripresa, la rete di Fiorini regalò la salvezza, poi confermata agli spareggi, grazie a una prodezza di quell'attaccante nato a Modena nel 1958. Una puntatina al cuore del Vicenza e del portiere Dal Bianco che aveva preso le sembianze dell'uomo ragno in quel caldo e afoso pomeriggio, aveva parato tutto. Stadio esaurito, 62.000 spettatori spinsero quel pallone in porta grazie al piedone di Giuliano, Solo 48 presenze e 10 reti con la maglia della Lazio, ma quella vale più di ogni cosa. Purtroppo, sedici anni fa, un tumore ai polmoni gli ha impedito di proseguire la carriera da dirigente a soli 47 anni ma il suo ricordo è indelebile nella mente di tutti quelli che erano presenti quel giorno, di tutti quelli che hanno adorato quel ragazzone che ha pagato a caro prezzo il vizio delle sigarette. Giuliano vive nel cuore dei laziali., per sempre bomber.

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