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Lazio, il sogno continua in Champions

Col Bruges finisce 2-2, storica qualificazione agli ottavi con i gol di Correa e Immobile

Luigi Salomone
Luigi Salomone

Giornalista per passione, Lazio, pollo arrosto con tante patate al forno, tradizione Roma Nord Ponte Milvio, Gesù e Maria al Fleming

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La Lazio vola agli ottavi di Champions dopo vent'anni, pareggia 2-2 col Bruges e chiude il girone al secondo posto dietro al Borussia Dortmund che passa a San Pietroburgo. Gioca bene per settanta minuti, poi si fa prendere dalla paura e rischia sulla traversa di De Katelaere che poteva qualificare i belgi. Beffa evitata e lunedì, tra le sedici grandi d'Europa, ci sarà anche la Lazio di Inzaghi. Apre Correa, pari di Vormer, poi Immobile su rigore (cinque gol in quattro gare di coppa), il nuovo pari griffato da Vanaken prima del finale sofferto. Il tecnico biancoceleste ritrova tanti titolari rispetto all'andata. Il modulo è il solito 3-5-2 , in difesa tocca a Luiz Felipe e Hoedt sulle fasce tocca ancora a Lazzari e Marusic, in attacco recupera Correa che affianca Immobile. In mezzo al campo i titolari Milinkovic, Leiva e Luis Alberto, assente all'andata. Clemente si affida al solito 4-3-1-2 con De Katelaere dietro alla coppia formata da Lang e Diatta.
Si comincia all'assalto, la Lazio è incapace di gestire la partita pur avendo a disposizione due risultati su tre. Milinkovic svetta di testa, para Mignolet poi Correa sfrutta una corta respinta del portiere belga su una conclusione di Luis Alberro e infila il vantaggio che dovrebbe tranquillizzare la banda Inzaghi. Invece, come troppo spesso accade, l'errore è dietro l'angolo: Reina imita il collega, respinge un tiro innocuo di Lang e non può fare nulla sul tap-in di Vormer. I biancocelesti accusano il colpo, arretrano e, per poco, De Katelaere non colpisce con un sinistro al volo che esce di pochissimo. A quel punto irrompe sulla scena Immobile, entra in area dopo una fuga di quaranta metri e subisce un intervento scomposto di Mata. Rigore trasformato e Lazio di nuovo avanti. Sulla destra Lazzari sfonda spesso, Sobol va in crisi. Il laterale sinistro del Bruges prima viene ammonito e, a pochi minuti dal termine della prima frazione arriva la sacrosanta espulsione da parte dell'arbitro Cakir. 
Si riparte in vantaggio e con un uomo in più con un cambio obbligato: dentro Radu per l'ammonito Hoedt. Il secondo tempo è un monologo della Lazio che gestisce bene il pallone ma ha il grave torto di non chiudere la gara. Correa, Marusic e Immobile non colgono l'attimo poi Inzaghi fa tre sostituzioni togliendo tutti i leader. Fuori Leiva, Luis Alberto e Ciro, dentro Escalante, Akpa Akrpo e Caicedo. A un quarto d'ora ecco comparire la paura di vincere con Vanaken, bravo di testa a rimettere tutto in discussione. La Lazio scoppia, gioca col cronometro, entra anche Pereira ma, nel recupero, la traversa salva Reina dalla beffa sul sinistro di De Katelaere.  Giusto così, finisce 2-2, con tanta sofferenza e Lotito che può festeggiare circa 45 milioni di euro garantiti dall'ingresso agli ottavi

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