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Madonna brinda a 40 anni di successi. Dove sbarca la festa live

Carlo Antini
Carlo Antini

Parole e musica come ascisse e ordinate

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Madonna tra pugili, ballerini, finti preti e drag queen. «The Celebration Tour» è il suo nuovo show e ripercorre 40 anni di carriera da «Everybody» fino ai successi che l’hanno trasformata nella regina indiscussa del pop per almeno quattro generazioni di artisti. E pensare che Louise Veronica Ciccone questa tournée aveva rischiato addirittura di non farla. L’estate scorsa era stata colpita da una grave infezione batterica che ha tenuto il mondo della musica col fiato sospeso. Poi il ricovero in terapia intensiva e la lenta guarigione. Fino alla ripresa delle prove e al rinvio del debutto di 3 mesi. Lo scorso 14 ottobre la 02 Arena di Londra ha ospitato il primo live che anticipa le due tappe in Italia in programma il 23 e 25 novembre al Mediolanum Forum di Assago. La scaletta sarà un caleidoscopico viaggio in 40 annidi hit mondiali che hanno segnato un’epoca e testimoniano le mille trasformazioni di un’icona del pop. I suoi cambiamenti di look diventano motore e specchio di tendenze sociali entrate di diritto in testi e videoclip delle canzoni.

Tutto questo torna prepotentemente sul palco del «The Celebration Tour» tra mille colori e arrangiamenti innovativi. Lo show è suddiviso in 6 atti a cui si aggiungono i bis. Si parte con l’intro video di «It’s a celebration» per passare a «Nothing really matters», «Everybody», «Into the groove», «Burning up», «Open your heart» e «Holiday». Nel secondo atto «Live to tell» e «Like a prayer». Nel terzo l’introduzione di «The Sacrifice/Erotic» precede «Erotica», «Justify my love», «Hung up» e «Bad girl». Si arriva così alla quarta parte del live che comincia con l’interludio di «Ballroom» e prosegue sulle note di «Vogue», Human nature» e «Crazy for you». Nel quinto atto il remix di «The beast within» introduce «Die another day», «Don’t tell me», «Mother and father», «I will survive», «La isla bonita» e «Don’t cry for me Argentina». Si arriva così all’epilogo dell’intero show col sesto atto in cui risuonano «Bedtime story», «Ray of light» e «Rain». Fino ai bis finali in cui il medley di «Billie Jean» e «Like a virgin» apre le porte a «Bitch I’m Madonna» e ai fuochi d’artificio di «Celebration» in cui la star si congeda dal pubblico su una pedana che scompare sotto il palco.

Per il pubblico e gli artisti i momenti più emozionanti dello show sono certamente la performance su «Live to tell» quando Madonna si esibisce in un rettangolo che fluttua nell’aria mentre sugli schermi vengono proiettati i volti delle persone scomparse durante la crisi dell’Aids (da Keith Haring a Herb Ritts e Freddie Mercury). Forte anche la presenza sul palco della sua famiglia. A Londra sua figlia Mercy James si è seduta a un pianoforte a coda e ha suonato «Bad girl». Durante «Vogue», invece, sua figlia Lourdes l’ha affiancata nel ruolo di giudice durante una sfilata di ballerini, esibendosi persino in una lap dance con uno di loro. L’ultima persona a sfilare è stata un’altra delle sue figlie, Estere. Dopo di lei, la sorella gemella Stella si è unita a Madonna sul palco, ballando sulle note di «Don’t tell me». Infine suo figlio David Banda che ha accompagnato Madonna su «Mother and Father». Apprezzata anche la performance su «Erotica», quando la star sale sul ring affiancata da ballerini vestiti con guantoni scintillanti. Niente male per una ragazza di 65 anni arrivata a New York solo con 35 dollari in tasca e diventata in quattro decenni la regina incontrastata del pop mondiale.

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