Hannoun era pronto a fuggire in Turchia. Così la finta beneficenza finiva a Hamas: il video
Mohammad Hannoun era pronto a fuggire in Turchia perché consapevole di essere indagato per terrorismo. Lo sostiene la gip di Genova, Silvia Carpanini, nell’ordinanza di custodia cautelare di 303 pagine, che ha portato all’arresto di 9 persone accusate di avere finanziato Hamas attraverso associazioni benefiche. "Esiste a carico di Mohammad Hannoun", leader palestinese in Italia oggetto del preciso lavor di inchiesta de Il Tempo degli ultimi mesi - il concreto e attualissimo pericolo di fuga, avendo egli da tempo manifestato il progetto di trasferirsi in Turchia e di aprire lì un ufficio dove spostare l’attività dell’associazione. Negli ultimi giorni le intercettazioni hanno evidenziato come tale programma fosse in fase di attuazione – scrive la gip – la gravità del reato contestato e della pena che potrebbe quindi essere irrogata, oltre che la consapevolezza dell’indagine in corso, rappresentano senz’altro una spinta più che sufficiente a lasciare l’Italia".
Nel video della polizia qui sotto la ricostruzione dei movimenti di denaro e della rete che sostiene Hamas in Italia:
A sostegno della misura cautelare in carcere c’è anche il "pericolo di reiterazione del reato che è senz’altro concreto e attuale, sia avendo riguardo alla natura del reato commesso di matrice fortemente ideologica, sia considerando il comportamento degli indagati che, nonostante l’inclusione di Abspp e Hannoun nelle liste del terrorismo e la chiusura dei conti proprio perché ritenuti utilizzati per finanziare il terrorismo, abbiano continuato nella loro attività, aggirando i divieti con triangolazioni finanziarie, usando sempre maggiori cautele, ripulendo i pc dal materiale compromettente e adottando espedienti quali l’apertura di nuove associazioni da intestare a nomi non legati al Movimento per cercare di eludere i blocchi".
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Un fiume di denaro per finanziare l'islamismo radicale mascherato da beneficenza. Le somme inviate ad Hamas, o comunque a entità riconducibili al Movimento, ammonterebbero a oltre il 70% degli importi complessivamente versati da Abspp (Associazione benefica solidarietà al popolo palestinese) e dalle altre associazioni riferibili agli indagati. Il calcolo emerge dall’ordinanza di custodia cautelare che ha portato in carcere nove persone nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Genova su presunti finanziamenti all’organizzazione terroristica. In teoria, è l’ipotesi degli inquirenti, le associazioni dichiaravano che i soldi erano a sostegno della popolazione di Gaza dopo l’occupazione della Striscia seguita ai fatti del 7 ottobre 2023, ma "questa sarebbe stata solo la destinazione dichiarata, di mera facciata, mentre almeno parte del denaro che i donatori italiani hanno elargito aderendo alle campagne promosse da ABSPP e dalle altre associazioni gestite dagli indagati sarebbe in realtà destinata al finanziamento di Hamas e quindi all’organizzazione terroristica".
A sostegno di questa tesi vengono riportate diverse intercettazioni. "Significativa in tal senso la conversazione tra Hijazi Suleiman e la moglie del 9/1/2024, nel corso della quale l’uomo, già stretto collaboratore di Hannoun – scrive la gip – a proposito della destinazione del denaro raccolto dall’ABSPP dice chiaramente che esso è destinato ad Hamas".
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Nell’ordinanza vengono anche riportate in dettaglio le somme secondo i calcoli della Guardia di Finanza di Genova: "Riguardo all’ammontare dei versamenti destinati all’organizzazione terroristica, l’annotazione integrativa del Nucleo di Polizia Valutaria del 20/8/2025 ha individuato le somme che, con valutazione prudenziale che non tiene conto del contante trasferito all’estero previa dichiarazione doganale, ammonterebbero a oltre il 70% degli importi complessivamente versati da ABSPP e dalle altre associazioni riferibili agli indagati".
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In particolare, viene ricostruito un flusso di 4.860.388,73 euro tramite bonifici e di 2.091.272,42 euro in denaro contante o comunque tramite canali informali, come emerge dalla disamina dei file rilevati dal server dell’Associazione. A tali importi vanno aggiunti 47.500 euro mediante circuito bancario e 336.587,00 euro in denaro contante riferibili all’Associazione La Cupola d’Oro. Abspp e La Cupola d’Oro, secondo quanto ricostruito dalla polizia giudiziaria, avrebbero finanziato a vario titolo Hamas per complessivi 7.288.248 euro, corrispondenti al 71% dell’intero importo inviato all’estero.
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