Così i trafficanti di uomini vendono pacchetti premium e viaggi "first class" verso le coste italiane
Barche «velocissime», pacchetti «premium», bambini gratis, pagamenti all’arrivo e passaporti italiani falsi. Tutto a 4mila euro. Dietro i viaggi verso Italia e Europa venduti dai trafficanti c’è un’intera architettura criminale che si muove come un tour operator. E forse anche una rotta parallela presentata come alternativa ai gommoni. È quanto emerge dalla ricerca accademica descritta nel volume «Minacce ibride alla sicurezza nazionale». Un vaso di Pandora in cui la migrazione irregolare non è più solo traversata su gommoni, ma un prodotto confezionato come un’offerta turistica: listini, brochure, immagini patinate e persino navi da crociera. Tutto costruito con un codice che evita le parole e usa emoji e simboli per eludere i filtri delle piattaforme social.
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Un sistema semiotico ibrido usato dai trafficanti per aggirare i controlli automatici. Non parole ma sequenze di icone, slang mischiati e hashtag mimetici. Il lavoro, coordinato dal professor Alessandro Sterpa dell’Università della Tuscia, ricostruisce le rotte digitali dal Sahel all’Italia partendo da milioni di dati estratti dai social. I ricercatori Michele Empler e Livio Calabresi, nei mesi scorsi hanno spiegato a Il Tempo come è stato sviluppato l’algoritmo che, attraverso un’identità simulata, ha permesso di entrare nei canali e trovare di tutto: le «disinformazioni che circolano», ma soprattutto «i canali che permettono di arrivare in Italia dall’inizio alla fine», hanno spiegato. «Ciò che non avevamo previsto è che questi canali fossero così aperti, soprattutto su Facebook, senza controllo.
Eludono i sistemi perché non usano più un linguaggio unicamente verbalizzato, cioè testuale scritto. Inizialmente cercavamo dialetti africani e francofoni, ma in realtà utilizzano un metalinguaggio basato sulle emoji, immediato, universale ed efficace». Facebook è il centro. Sei contenuti disinformativi su dieci circolano su gruppi pubblici. Seguono Instagram e TikTok, più efficaci per attirare migranti più giovani. E accanto ai pacchetti base (Libia-Italia a mille dollari, Turchia -Italia a 3.800) compaiono offerte più sofisticate: barche «comode», traversate rapide, rotte «sicure».
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In alcuni annunci, i trafficanti pubblicano foto di yacht e navi da crociera per simulare viaggi stabili e garantiti. L’Europa viene venduta come una meta dove è facile ottenere denaro, casa e bonus di benvenuto da 2 mila euro. «Dai contenuti che abbiamo intercettato, arrivare in Europa sembra estremamente facile hanno aggiunto Empler e Calabresi - o quantomeno è ciò che emerge dalla nostra ricerca. Vengono mostrati motoscafi velocissimi, viaggi organizzati da agenzie vere e proprie, forniti contatti e istruzioni. Il tutto promosso attraverso simboli, infografiche ed emoji. Nei commenti trovi contatti, indirizzi e numeri di telefono. Abbiamo visto che i numeri di interazioni attorno ai post che promuovono questi viaggi via motoscafo sono molto più alti di quello che potremmo pensare. Resta da appurare il confine tra narrazioni ingannevoli e una realtà che potrebbe essere del tutto inaspettata».
Il dizionario creato dagli studiosi, dunque, mostra come l’uso massiccio di emoji permetta di aggirare i controlli. L’icona di una barca indica la rotta marittima, quella di un orologio il tempo di partenza, quella di una valigia il «pacchetto completo». Le piattaforme non intercettano nulla, perché non riconoscono pattern visivi. Il risultato è una rete che resiste da anni. Alcuni canali, infatti, hanno più di un milione di utenti e sopravvivono nonostante le segnalazioni perché gli algoritmi non sono tarati su questo sistema.
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