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L'imam di Torino deve restare nel centro di rimpatrio: "Pericolo per la sicurezza nazionale"

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Giulia Sorrentino
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Ennesima decisione che conferma la pericolosità di Mohamed Shahin, imam della moschea di via Saluzzo a Torino, per cui si stanno mobilitando sinistra e comunità islamica, ritenuto dalle autorità italiane un esponente della fratellanza musulmana che si aggira sul territorio italiano.

 

La Corte d’appello ha infatti convalidato  il trattenimento dell’Imam nel CPR (si trova nel centro di rimpatrio di Caltanissetta). Ieri la commissione territoriale aveva invece respinto la domanda di protezione internazionale presentata dall’imam. Ora a lui resta la possibilità di fare appello, intanto però deve restare nel cpr perché ritenuto un pericolo per la sicurezza nazionale.

 

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