Dossieraggio, la Procura di Roma ha chiuso le indagini. Laudati e Striano rischiano il processo
La procura di Roma ha chiuso le indagini relative alla divulgazione di informazioni riservate e agli accessi abusivi ai sistemi informatici in uso alle forze dell'ordine e alla banca dati della Direzione nazionale antimafia che vede indagati l'ex finanziere Pasquale Striano e l'ex sostituto procuratore della Dna Antonio Laudati e che ora rischiano il processo. L'indagine è stata trasmessa lo scorso febbraio dalla procura di Perugia a quella di Roma, dove era stata inizialmente avviata, dopo le decisioni del gip e del Tribunale del Riesame del capoluogo umbro alla luce di una decisione della Corte di Cassazione sulla competenza dei reati commessi e/o in danno di magistrati della Procura Nazionale antimafia. I reati contestati dal procuratore aggiunto Giuseppe De Falco e dalla pm Giulia Guccione, titolari del fascicolo, vario titolo e a seconda delle posizioni, vanno dall'accesso abusivo a sistema informatico, rivelazione e utilizzazione di segreti di ufficio e falso. Nella chiusura indagine sono coinvolte 23 persone tra cui anche alcuni giornalisti. I pm della Capitale stanno notificando proprio in questi minuti, il 415 bis - atto che precede la richiesta di rinvio a giudizio -, a Striano e a Laudati.
L'asse Formigli-Domani e i dossier illegali di Striano. La macchina del fango per spiare il nostro editore
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