Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

Garlasco, è giallo sull'orario della cimice sparita dalla macchina di Sempio

Esplora:
Foto: Ansa

Al centro dell'indagine la discordanza tra il momento dell'attivazione e il racconto dell'ex maresciallo che incontrò l'indagato per oltre un'ora

Rita Cavallaro
  • a
  • a
  • a

I sospetti sui carabinieri nelle prove tecniche della cimice sull'auto di Andrea Sempio. Con la microspia attivata in piena notte, ma che dagli atti risulta montata solo 15 ore dopo. È il dato tecnologico, che si affianca alle intercettazioni e alle omissioni nei brogliacci, a rafforzare l'ipotesi di quei «contatti opachi» contestati dalla procura di Brescia ai due militari in pensione, Silvio Sapone e Giuseppe Spoto, non indagati nell'inchiesta che ha travolto l'ex procuratore aggiunto Mario Venditti, accusato di corruzione in atti giudiziari perché si sarebbe fatto corrompere per archiviare Sempio nell'indagine lampo del 2017 sul delitto di Garlasco. I due, nella squadra di fedelissimi di Venditti, sono stati oggetto di controlli bancari, perquisiti e sentiti a verbale.

 

E mentre gli inquirenti seguono i soldi, per ricostruire quel giro di decine di migliaia di euro in contanti fatto sparire dai Sempio a fronte dell'appunto «Venditti Gip archivia X 20.30.€», sono in corso indagini sui rapporti tra gli ex carabinieri e la famiglia dell'indagato, nonché su sei telefonate del gennaio 2017 tra Sapone e l'indagato e pure sull'anomalo incontro dell'8 febbraio, quando Spoto si trattenne con Sempio un'ora e dieci per una notifica, senza relazionare. L'ex maresciallo, ascoltato lo scorso 26 settembre, giustifica quella permanenza prolungata con la necessità di tenere occupato Sempio mentre veniva installata la microspia sulla Suzuki. «Ricordo che dovevo far perdere tempo a Sempio perché dovevamo fare l'installazione sulla vettura e siccome... il tecnico della ditta aveva sbagliato strada, ci abbiamo messo diverso tempo e quindi mi sono dovuto trattenere con Sempio per evitare che uscisse e si accorgesse dell'intervento sull'auto», dice Spoto a verbale, riferendosi all'attività che, da un verbale redatto il 10, fissa l'inizio delle operazioni proprio l'8 alle 16.20 e la fine alle 16.47, orario nel quale Spoto era con l'indagato.

 

A smentirlo gli atti, con le prove tecniche sulla microspia registrate nella notte. «Risulterebbe chele intercettazioni sulla vettura siano partite alle 01:35 dell'8 febbraio 2017 e quindi non durante la notifica» gli fanno notare gli inquirenti. «Ribadisco che il giorno della notifica, all'orario della notifica, venne materialmente installata la microspia», insiste. «Non ero solo, ero col maresciallo Scopetta (Antonio, già condannato in Clean 2 e perquisito, ndr) che però non è entrato ma è rimasto fuori per l'installazione ad aspettare il tecnico. Ricordo anche di aver fatto il verbale di operazioni tecniche. Non ho assistito materialmente all'intervento», precisa. E sulle trascrizioni prive delle conversazioni più rilevanti di Sempio, Spoto sottolinea «che le intercettazioni mi venne chiesto in tutta fretta di trascriverle, tanto è vero che le feci in uno o due giorni, perché il dottor Venditti disse che gli servivano subito le intercettazioni per fare l'archiviazione».

Dai blog