Sciopero per Gaza, i dati della vergogna: Italia bloccata dal 6% dei lavoratori
Dati certamente parziali, ma altrettanto negativi. Che evidenziano come un seppur sparuto gruppo di lavoratori sia in grado di bloccare un intero Paese. Di creare problemi a famiglie, a studenti e ad anziani. E, non per ultimo, di mettere a ferro e a fuoco una città importante come Milano. I numeri ufficiali, quelli del Dipartimento della Funzione Pubblica, sullo sciopero di ieri hanno evidenziato una adesione parziale ai vari serpentoni dei Pro Pal che non raggiungono nemmeno il 6 per cento (5,96%).
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I settori - Si va dall'1,52% della sanità, ad un intermedio 7,56% della scuola fino alla percentuale più alta, quella del 13,21 delle cosiddette funzioni centrali, ovvero il settore impiegatizio. Nel mezzo vanno inoltre segnalati il 3,23 della funzione locale (gli impiegati dei vari Comuni), l'8,05 del corpo dei vigili del fuoco, l'1,65 delle province autonome, il 2 della Presidenza del Consiglio ed, infine, l'1,65 delle Regioni a Statuto Speciale. Lo ripetiamo, sono dati parziali, ma che offrono una fotografia.
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Chi paga - Fa riflettere come un numero relativamente basso di lavoratori sia riuscito a mettere in ginocchio l'Italia. Creando disagi diffusi, da Nord a Sud. Due le osservazioni: la sensazione che, oltre ai lavoratori, vi fossero nei cortei i soliti perdigiorno frequentatori di centri sociali è del tutto evidente. E confermata anche dai numeri. Numeri che andrebbero rammentati a chi, a sinistra, ha millantato trionfi e, soprattutto, a chi parla della "maggioranza degli Italiani che sta dalla parte dei Palestinesi". Tra dubbi e perplessità una grande certezza: i danni alla stazione di Milano li pagherà sempre lo stesso: Pantalone.
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