Ciro Grillo, “ecco perché sono colpevoli”. Ma slitta la richiesta di pena sul caso di violenza
"La vittima" del presunto stupro di gruppo del luglio 2019 in Cista Smeralda, "non poteva esprimere il consenso". Ecco perché Ciro Grillo, figlio del fondatore del M5S Beppe Grillo e i suoi tre amici, "sono colpevoli" dei reati di violenza sessuale di gruppo nei confronti di una giovane italo-norvegese. Si è espresso così il Procuratore capo di Tempio Pausania, Gregorio Capasso, nel corso della lunga requisitoria. Con Ciro Grillo, oggi per la prima volta in aula, sono imputati anche Edoardo Capitta, Vittorio Lauria e Francesco Corsiglia. Era stata la giovane, che aveva 19 anni, a denunciare, al suo rientro a Milano, i quattro giovani. Si conosceranno però solo domani mattina le richieste di pena del Procuratore capo.
"Nessuno di noi ha mai approfittato di qualcuno o qualcosa. Ho studiato giurisprudenza proprio per questo processo e sono praticante avvocato. Credo nella giustizia e vorrei continuare a crederci". Sono le parole pronunciate da Ciro Grillo, che oggi ha parlato per la prima volta in aula.
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