Islam, Cisint scrive a Papa Leone: un sacrilegio il Cristo coperto a Monfalcone
Continua a far discutere la “Festa del Sacrificio” che il 6 giugno ha visto l’Italia trasformarsi nella Mecca. È stato proprio Il Tempo a sollevare il caso di Monfalcone, dove quattromila fedeli, presso il Santuario della Marcellina (peraltro area parrocchiale), hanno coperto la statua di Gesù con un telo. È per questo che, nella sua veste parlamentare, e facendosi anche portavoce delle molte istanze ricevute dalla comunità cittadina, l’europarlamentare della Lega Anna Maria Cisint ha ritenuto di scrivere a Papa Leone XIV a seguito a quanto avvenuto negli spazi ecclesiali.
Nel richiamare il rispetto personale per l’azione del Pontefice, la Cisint ha ritenuto di evidenziare il “disorientamento personale e della comunità di Monfalcone per quanto avvenuto negli spazi di uno dei luoghi più intimi della fede cittadina, il Santuario della Beata Vergine Marcelliana, che è stato oggetto dell’assembramento di una enorme folla di islamici che hanno celebrato la ricorrenza della giornata del sacrificio dell’Eid-Al-Adha, con le relative pratiche rituali musulmane e con un inaccettabile atto di sacrilegio e di spregio con la copertura della statua dedicata a Gesù Cristo che mostra il proprio cuore all’umanità”.
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Secondo lei, infatti, la decisione di mettere a disposizione uno spazio venerato di preghiera come il Santuario della Beata Vergine Marcelliana e l’atteggiamento di spregio e ciò che è avvenuto “hanno rappresentato un vulnus e una ferita cocente per i cristiani praticanti” che ha comportato disagio e sdegno anche in considerazione del “valore di guida spirituale e morale che svolge la Chiesa e a cui guarda la nostra comunità cristiana” che implica che le condotte delle istituzioni ecclesiali siano tali che non vengano a generare disorientamento e incertezze rispetto alla salvaguardia dei relativi principi.
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Ma nella lettera vengono affrontati anche il problema dell’atteggiamento delle componenti islamiche che praticano la sharia più rigorosa con atteggiamenti di sfida verso i nostri ordinamenti e le nostre istituzioni e i nostri principi di fede con i relativi pericoli che ne derivano.
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