Garlasco, le telefonate di Alberto Stasi? Abbate: "Quelle sospette sono altre"
Le telefonate di Alberto Stasi a Chiara Poggi la mattina dell’omicidio? Nessun tentativo di costruire un alibi, solo “totale coerenza”. Parola del giornalista Carmelo Abbate che ospite di Quarto Grado su Rete 4, analizza l’ennesimo punto poco chiaro del delitto di Garlasco.
Il cronista di Panorama, infatti, passa al setaccio anche questo aspetto dell’omicidio Poggi e quelle chiamate fatte dal fidanzato della vittima la mattina del 13 agosto 2007: “Alle 9.44 fa la prima chiamata a Chiara Poggi; alle 9.55 riceve una telefonata della mamma e risponde alla telefonata della mamma, alle 10.17 inizia a lavorare alla tesi, fino alle 12.20 – spiega – Ora tu mi devi dire perché avrebbe dovuto fare queste telefonate? Per pre-costituirsi un alibi? Ma perché se l'alibi ce l'ha già?”.
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La scrittura della tesi quindi sarebbe stato l’alibi perfetto per Stasi e Abbate per sgomberare il campo dai dubbi e dalle suggestioni spiega: “Dalle 9.35, quando si logga al computer, fino alle 12.20 è lì – sottolinea – nella relazione dei RIS del 2007 veniva stabilito che non risultava che ci fosse una persona al computer, salvo poi in giudizio invece viene fuori che dalle 9.35 è loggato, 10.17 inizia a lavorare fino alle 12.20 è lì”.
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Nessun dubbio per il giornalista che anzi poi sottolinea la coerenza, a suo dire, del comportamento di Stasi: “C'è più frenesia perché ha paura che possa essere successo qualcosa alla sua ragazza – spiega – Io sinceramente non ci vedo nessuna anomalia ma ci vedo totale coerenza”. E infine l’ennesimo punto oscuro della vicenda che Abbate evidenzia senza dare ulteriori spiegazioni: “Le telefonate sospette a mio avviso sono altre”.
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