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Garlasco, "potrebbe aver visto qualcosa": quel legame tra il delitto Poggi e i suicidi

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C'è un filo rosso che unisce la nuova inchiesta sul delitto di Chiara Poggi, la 26enne uccisa a Garlasco il 13 agosto 2007, e una serie di suicidi avvenuti nel comune della provincia di Pavia. Il caso "più particolare ed eclatante, che lascia molti dubbi, è quello di Giovanni Ferri", ha detto la cronista de Il Tempo, Rita Cavallaro, riferendosi al meccanico 88enne in pensione che il 23 novembre 2010 fu trovato morto con la gola e i polsi tagliati ma senza una lama nelle vicinanze. La fine misteriosa dell'anziano, che venne catalogata come gesto volontario dagli stessi inquirenti che indagarono sull'omicidio di Poggi, venne sottovalutata, ma oggi è tornata sotto la lente d'ingrandimento degli investigatori. Se ne è discusso oggi a Mattino 5, il programma di attualità Mediaset. 

 

 

Giovanni Ferri, "questo meccanico che abitava di fronte alle Rotonde, questo locale vip di Garlasco, una mattina viene trovato in un'intercapedine strettissima 50 centimetri, gola e polsi tagliati, non c'è un'arma vicino", ha ricordato Cavallaro. Un uomo "abitudinario", che "ogni mattina andava a prendere il caffè al bar, faceva lo stesso giro e raggiungeva l'edicola" e che, secondo persone a lui vicino, "la mattina del delitto potrebbe aver visto qualcosa". L'ipotesi che Ferri fosse un testimone scomodo si rafforza se si considera che la sua morte, come ha sottolineato la cronista, "cade in un momento cruciale, cioè quando viene rinviato a giudizio Muschitta, che era quell'altro testimone che aveva parlato della ragazza in bicicletta". 

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