
Primo maggio, gli antagonisti non si smentiscono: a Torino fantocci di Meloni, Trump e Vespa
Se qualcuno sperava che il Primo maggio potesse essere un'occasione per festeggiare il lavoro e i lavoratori e non il partito di appartenenza, si sbagliava di grosso. L'odio antagonista è sceso in piazza a Torino, dove, nel corso del tradizionale corteo organizzato dalle sigle sindacali Cgil, Cisl e Uil con lo slogan "Uniti per un lavoro sicuro", sono comparsi i fantocci in gommapiuma della premier Giorgia Meloni (in abiti del Ventennio), del presidente Usa Donald Trump (con la cravatta con il simbolo del dollaro e la scritta "Voglio il Canada, la Groenlandia, Panama e le terre rare") e del giornalista Bruno Vespa (rappresentato come un insetto e "a bordo" di una telecamera con su scritto "TeleMeloni"). Una scena già vista, certo, ma anche l'ennesima dimostrazione di quell'odio che la sinistra scatena contro il governo e l'inquilino della Casa Bianca, dimenticando i fatti e le conquiste concrete che tanto la premier italiana quanto il tycoon repubblicano portano a casa.
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