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Canzoni contro le donne, Mazzi: serve un gran giurì per i testi violenti

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"Canzoni violente contro le donne: che fare?” è il titolo dell’affollato incontro che si è tenuto oggi a Verona nella Sala Maffeiana del Teatro Filarmonico. L’evento è stato promosso dal Ministero della Cultura in collaborazione con SIAE e Fondazione Arena di Verona. Hanno partecipato le più importanti istituzioni e categorie della musica e molti artisti e autori fra i quali Giulio Rapetti Mogol, Cristiana Capotondi, Enrico Ruggeri, Davide Rondoni, Lucariello e Morgan.

Sono intervenuti, tra gli altri, Gianmarco Mazzi, Sottosegretario alla Cultura, Cecilia Gasdia, Sovrintendente di Fondazione Arena di Verona, Salvatore Nastasi, Presidente di SIAE, Valerio De Gioia, magistrato e Consigliere giuridico della Commissione d’inchiesta sul femminicidio, Enzo Mazza, CEO di FIMI, don Claudio Burgio, cappellano dell’Istituto penale per i minorenni Beccaria, Marco Maria Donzelli, Elisabetta Gavasci, vicepresidente del MOIGE, Paolo Franchini, Presidente di FEM Federazione editori musicali e Mario Limongelli, presidente produttori musicali indipendenti.

“Il convegno di oggi è stato promosso con l’intento di raccogliere la denuncia di alcune associazioni e di autorevoli attrici e cantanti su questo tema diventato ormai una vera e propria emergenza - ha spiegato il Sottosegretario Mazzi - è nostro compito dare risposte e per questo ho proposto di istituire, all’interno del Tavolo Permanente della Musica, organo non governativo composto dalle più importanti organizzazioni del settore, un gran giurì che possa esprimersi su temi tanto delicati. Il mondo della musica ha una grande rilevanza sociale a cui bisogna corrispondere altrettanta responsabilità”.

"Questa giornata è un'occasione di riflessione e di dialogo importante e inevitabile, visto il numero dei soggetti che hanno sollevato la questione a livello nazionale - ha affermato il sovrintendente Gasdia - abbiamo tutti una responsabilità sociale nei confronti dell’attuale impoverimento culturale. Ed è giusto porsi domande. I giovani crescono in un mondo veloce, che suggerisce loro scorciatoie più che vie solide, davanti agli smartphone, in una dimensione virtuale, con un intrattenimento semplicistico. E si esprimono con un linguaggio arido che non li aiuta. La musica sicuramente può essere uno strumento di riflessione, c'è bisogno di arginare la violenza, soprattutto tra i generi, e aprire il dialogo sulle fragilità che le nuove generazioni, in questo momento, non sanno forse esprimere con altre parole".
“Siamo molto contenti dell'iniziativa del Sottosegretario Mazzi che risponde a una richiesta che da tempo stiamo facendo alle Istituzioni: prendere posizione rispetto a contenuti di una certa trap che, più vicini alla pornografia che alla musica, inneggiano liberamente alla violenza contro la donna, fornendo alle nuove generazioni modelli fuorvianti e pericolosi - ha sottolineato il vicepresidente MOIGE Gavasci - siamo certi che questa giornata porterà ad azioni concrete per la difesa delle donne e la crescita sana dei nostri figli”.

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