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Padre Georg "nunzio apostolico". Mossa di Papa Francesco: ma c'è un'incognita

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Sembra essere sul punto di finire l'esilio di Georg Gänswein, arcivescovo già segretario personale di Benedetto XVI, inviato mesi fa in Germania senza incarichi dopo la pubblicazione del suo libro ricco di accuse e risentimento. Ma per capire se quella di Papa Francesco sarà una vera  "riabilitazione" bisognerà aspettare la meta che il Pontefice argentino deciderà per padre Georg. Infatti Jorge Mario Bergoglio ha deciso di nominarlo nunzio apostolico, rappresentante pontificio all'estero con funzioni diplomatiche. Dove? "Da qualche parte nel mondo", è il virgolettato del ragionamento papale riportato dal Corriere della sera che cita un articolo del quotidiano argentino La Nación  firmato da Elisabetta Piqué, biografa e amica del Papa. Secondo quanto riportato, quello di Bergoglio andrebbe letto come un gesto di "misericordia" per mettere la parola fine alle polemiche e alle recriminazioni.

 

Nel libro, intitolato "Nient’altro che la verità" il segretario di Joseph Ratzinger aveva rilanciato il tema del presunto conflitto tra i due papi. Di lì a qualche mese Gänswein era stato inviato a Friburgo, nella sua vecchia diocesi, ma senza incarichi in un limbo che era stato letto da molti osservatori come una punizione di Bergoglio. A dicembre il tedesco era stato a Roma, ricevuto in udienza dal papa, occasione in cui Georg avrebbe comunicato "al Pontefice la sua disponibilità a collaborare e il suo disagio per l'assenza di un incarico", scrive il quotidiano0 sudamericano. Colloquio dopo il quale Papa Francesco ha deciso di nominalo "presto" nunzio apostolico. 

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