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Piano casa, Salvini silenzia la sinistra: "Perché non è un condono", cosa si può sanare

Gabriele Imperiale
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Non un condono, solo difformità interne. Un piano studiato a tavolino con ingegneri, architetti, notai, agenti immobiliari e sindacati e attento alle esigenze di milioni di italiani. È la legge salva-casa del ministro delle Infrastrutture e dei trasporti Matteo Salvini che, intervenuto ai microfoni di Rtl 102.5,  ha chiarito le ultime novità della sua proposta.  “Si parla di difformità interne che spesso bloccano la vendita o l’acquisto di una casa, come una piantina difforme o una finestra posizionata male – ha spiegato il leader della Lega – che riguardano, secondo le stime degli ingegneri, quasi l’80% delle case degli italiani normalissimi, quindi non la villa in Sardegna”. 

Per Salvini il ragionamento è semplice: “Piuttosto che abbattere, si va in comune, si paga ciò che si deve e si torna a poter vendere e acquistare, dal momento che si tratta di questioni interne che non creano problemi urbanistici o ambientali”.

Fondamentale per il ministro eliminare alcuni problemi burocratici a cui fanno fronte milioni di italiani – come quello della doppia conformità – perché, ha spiegato, “ci sono milioni di abitazioni in cui questi interventi non sono stati fatti cinque anni fa ma negli anni settanta o ottanta ed è, anche volendo, impossibile sistemare”. Una mano tesa ai cittadini sul cui testo Salvini sta lavorando e che presto illustrerà agli alleati. Leader della Lega che ha anche assicurato di non voler “toccare nulla sulle norme ambientali e sui vincoli” e in più si augura di poter ragionare su di un testo definitivo già entro la fine di aprile. Salvini che, a margine dell'Iniziativa ‘Valore Italia’ a Bari, non ha poi mancato di al segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, che ha bollato la proposta definendola "marchetta elettorale": “è un'opera di giustizia e di equità, non c'entra nulla con il Superbonus e non c'entra con le ville abusive”.

Sul tema degli interventi sulla casa è intervenuto infine anche Antonio Tajani, segretario di Forza Italia e vicepresidente del Consiglio: “Possiamo pure sanare qualche piccola cosa, non a chi ha fatto mostri sulle spiagge, altrimenti qualcuno si arrabbia – ha detto parlando a un evento romano di Fi – ma attenzione a non fare ecomostri o sanare chi ha fatto grandi abusi, altrimenti chi paga le tasse giustamente si arrabbia".

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