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Quarta Repubblica, Tajani: "È una voce che gira", cosa c'è dietro il raid di Israele

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Nuova escalation del conflitto in Medio Oriente che ora rischia di allargarsi pericolosamente. Israele con un raid ha colpito Damasco, capitale della Siria, centrando un edificio del consolato iraniano e uccidendo diversi pasdaran, tra cui il generale Mohammad Reza Zahedi e il suo vice. A Quarta Repubblica, su Rete4, c'è il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, che risponde alla domanda del conduttore Nicola Porro: "Si apre un nuovo fronte?". "È una situazione di alta tensione", spiega il capo della Farnesina, "l’Iran è il protettore di Hezbollah, i fondamentalisti che combattono contro Israele dal sud del Libano, probabilmente addestrano i Pasdaran, e il generale ucciso oggi era un capo Pasdaran con responsabilità in Siria e Libano. Probabilmente - ha aggiunto - in loco c’erano militanti di Hamas, è una voce che gira".

 

Tajani fornisce dunque elementi nuovi sul raid di Israele, ossia che ra in corso una "riunione" con esponenti di Hamas o "di un'altra organizzazione terroristica", anche se ammette che si tratta di "un'indiscrezione, una voce che gira, ma è tutto da verificare". Tajani risponde ai timori del primo ministro polacco Donald Tusk su un’imminente guerra: "I polacchi guardano ai russi con grandissima preoccupazione ma io credo che in questi momenti occorra avere nervi saldi, non avere paura, rafforzare la Nato, proteggere l’Ucraina, ma sempre lavorare per la pace", lo ha detto il ministro degli Esteri. "Ogni nostro sforzo - ha aggiunto il capo della diplomazia italiana - deve essere finalizzato a trovare una soluzione positiva, guardando alla pace, guardando alla forza di deterrenza della Nato e non alla forza offensiva".

 

Il presidente russo Vladimir Putin "sta facendo grande propaganda - ha aggiunto Tajani -. L’attentato in Russia ha aperto una falla gravissima. Danno la colpa all’Ucraina ma è un’accusa totalmente infondata. L’attentato rischia di provocare una ulteriore aggressività della Russia".

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