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Donatella Di Cesare, altro post choc: "Censura di Stato", cosa spunta nel volantino

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Non si placa la bufera per il post con cui la docente della Sapienza e assidua frequentatrice dei talk show, Donatella Di Cesare, ha salutato la brigatista rossa Barbara Balzerani: "La tua rivoluzione è stata anche la mia. Le vie diverse non cancellano le idee. Con malincuore un addio alla compagna Luna", aveva scritto sui social prima di rimuovere il post pubblicato dopo la scomparsa della Br. La professoressa ordinaria di filosofia teoretica era stata criticata dalla stessa rettrice della Sapienza, Antonella Polimeni, che ha espresso "sconcerto" e ribadito la "condanna di ogni forma di violenza" e"qualsiasi dichiarazione di condivisione o vicinanza a idee, fatti e persone che non rispettano o hanno rispettato le leggi della Repubblica e i principi democratici espressi dalla Costituzione".

 

Di Cesare è stata sommersa dalle critiche, ma difesa dai collettivi rossi dell'università. "Ringrazio gli studenti del Dipartimento di Filosofia della Sapienza per la loro solidarietà", è tornata a scrivere sui social la prof pubblicando un volantino dove si legge ’contro la censura di Stato. Libertà di espressione nelle università. Solidarietà con la professoressa Di Cesare'. Firmato, una stella nera, simbolo usato in ambienti anarchici a differenza della stella rossa.  Insomma, "censura di Stato" e simboli equivoci che infiammano ulteriormente la polemica. 

 

"Donatella Di Cesare smetta di fare la vittima e si dimetta. L’omaggio choc sui social alla brigatista Balzerani è un’offesa alla democrazia, alle vittime delle Br e ai loro familiari", dichiara in una nota il senatore di Fratelli d’Italia Sergio Rastrelli, "spero che La Sapienza prenda le dovute misure per porre fine a questo scempio. La professoressa Di Cesare dovrebbe essere radiata dall’ateneo romano. È infatti inopportuno che un docente, con idee radicali e sovversive, possa continuare a insegnare e a forgiare le coscienze dei nostri ragazzi". 

 

 

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