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Fini-Tulliani, ultimo atto sulla casa di Montecarlo. Quale inchiesta resta in piedi

Giuseppe China
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Il procedimento giudiziario che ha segnato un prima e un dopo nella carriera politica dell’ex leader di Alleanza Nazionale Gianfranco Fini sta per concludersi. E l’accusa più grave, l’associazione a delinquere, è caduta in prescrizione per Giancarlo Tulliani. Stiamo parlando dell’inchiesta che oltre all’allora presidente della Camera vede coinvolti Elisabetta Tulliani, il fratello Giancarlo e il padre Sergio, finiti alla sbarra per la compravendita di una casa a Montecarlo nel 2008. Come detto, nell’udienza di ieri i magistrati della quarta sezione del Tribunale di Roma hanno dichiarato prescritto il reato di associazione a delinquere, essendo stata esclusa l’aggravante della transnazionalità, per Giancarlo. Dunque l’unico capo di imputazione che resta in piedi è quello di riciclaggio.

 

Al centro dell’inchiesta c’è l’immobile che la contessa Annamaria Colleoni nel 1999 lasciò in eredita al partito Alleanza Nazionale. In seguito, per la precisione nove anni dopo, secondo l’accusa, la magione venne acquistata da Giancarlo Tulliani al prezzo di 300.000 euro grazie all’utilizzo di una serie di società off-shore. Poi nel 2015 l’immobile passa ancora di mano: secondo i pm il nuovo acquirente è una società con sede in Svizzera, riconducibile allo stesso Giancarlo Tulliani. Circostanza per la quale le toghe contestano il reato di riciclaggio.

 

Nel dettaglio la Printemps, società off-shore, a luglio del 2008 comprò i 45 metri quadri di cui era dotata la casa di Boulevard Princess Charlotte 14. Trascorrono tre mesi e a sua volta la Printemps rivende l’immobile alla Timara limited per 330.000 euro. Queste operazioni attirano l’attenzione dei magistrati che nel 2010 aprono un fascicolo contro ignoti con le accuse di appropriazione indebita e truffa aggravata, questa prima indagine però viene archiviata. Cinque anni dopo nella nuova inchiesta emergono nuovi dettagli e un nuovo nome, quello dell’imprenditore Francesco Corallo (rinviato a giudizio in un altro filone) accusato di essere il proprietario della società off-shore che acquista la casa nel principato monegasco. Secondo i pm, Corallo dopo averla affittata a Giancarlo Tulliani la rivende a 1,36 milioni di euro all’impresa di quest’ultimo con sede in Svizzera. In una delle precedenti udienze l’ex presidente della Camera Fini di fronte ai magistrati ha dichiarato: «Quella di Montecarlo è stata la vicenda più dolorosa per me: sono stato ingannato da Giancarlo Tulliani e da sua sorella Elisabetta». Si torna in aula il prossimo 18 marzo, data in cui è prevista la requisitoria dei pm.

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