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Eredità Agnelli, “scoprire le carte dei magistrati”. La mossa di Elkann e Ferrero

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Va avanti la querelle sull’eredità Agnelli, con il tribunale del Riesame che ospiterà il primo confronto tra accusa e difesa. In quella sede, riferisce il Corriere della Sera, sarà discusso il sequestro di una gran mole di documenti operato dalla Guardia di Finanza. Il ricorso è stato depositato dagli avvocati di John Elkann e Gianluca Ferrero, entrambi indagati, e si attende ora la fissazione della data. Il quotidiano spiega quale sia la ragione dietro tale percorso: “Una mossa difensiva chiaramente strategica, dettata non solo dalla volontà di rimettere a un collegio la valutazione sul decreto di perquisizione, ma anche per costringere i magistrati a scoprire (almeno in piccola parte) gli elementi investigativi che giustificavano il provvedimento”. 

 

 

Tutto gira intorno alla presunta residenza “fittizia” in Svizzera di Marella Caracciolo Agnelli, che avrebbe portato, secondo l’accusa ad una frode fiscale. Per il momento sono stati sequestrati atti cartacei e telematici, con copia forense di telefoni cellulari - non quello di Elkann -, hard disk e device. Il patrimonio artistico non è stato sottoposto a sequestro, ma è stato inventariato e un esperto ne farà una valutazione per ricostruzione il patrimonio che Marella eredità dopo la scomparsa di Gianni Agnelli. Le indagini vanno avanti per cercare, scrive Nerozzi sul Corsera, i “14 documenti che il Procuratore aggiunto Marco Gianoglio e i pm Mario Bendoni e Giulia Marchetti hanno indicato nel decreto. Fondamentali, anche per la definizione dell’assetto societario della Dicembre (cassaforte della famiglia Agnelli) sui quali comparirebbe, secondo i magistrati, la firma ‘ragionevolmente apocrifa’ di Marella”. Gli originali permetteranno di dare una risposta: la storia va avanti.

 

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