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Eredità Agnelli, caccia ai soldi nei paradisi fiscali

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Angela Bruni
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Puntano anche «all’effettiva destinazione delle disponibilità finanziarie emerse dall’attività di discovery a carico di Marella Caracciolo, non rendicontati nella massa ereditaria» e «all’individuazione degli effettivi beneficiari di tali disponibilità con conseguenti ipotesi evasive ulteriori rispetto a quelle contestate» oltre che alla «permanenza sul territorio nazionale della de cuius» le indagini dei pm torinesi sull’eredità di Marella Agnelli, vedova dell’avvocato Giovanni Agnelli, avviate a seguito dell’esposto presentato dalla figlia Margherita, nel quale descrive «condotte poste in essere da alcuni soggetti volte a creare l’apparenza di una residenza, in realtà fittizia, in Svizzera» della madre deceduta a Torino il 23 febbraio 2019. È quanto si legge nel decreto di perquisizione eseguito nei giorni scorsi.Richiamando l’esposto presentato dalla figlia Margherita, nel decreto si sottolinea, poi, che «la creazione di tale residenza fittizia sarebbe stata preordinata, da un lato, sotto il profilo ereditario, a sottrarre la successione della de cuius all’ordinamento italiano, dall’altro, sotto il profilo fiscale, a evitare l’assoggettamento a tassazione in Italia di ingenti cespiti patrimoniale e dire redditi derivanti da tali disponibilità».

Inoltre, nel decreto si rileva che «la vicenda risulta particolarmente articolata» e si caratterizza per diversi aspetti, tra i quali si segnalano «evidenti anomalie, anche di carattere documentale, che hanno interessato la compagine sociale della Dicembre, («cassaforte» della famiglia Agnelli, ndr)», la «natura ragionevolmente apocrifa delle firme riconducibili a Caracciolo Marella su alcuni documenti di rilievo» e «l’esistenza di ulteriori beni, produttivi di reddito, derivanti dall’eredità del senatore Agnelli Giovanni, detenuti da società terze collocate in paradisi fiscali, di cui Caracciolo Marella è risultata essere titolare effettiva». Per i pm di Torino c’è «assenza totale di documenti originali» alla «base della vicenda ereditaria» della famiglia Agnelli «sin dalla successione del senatore Giovanni Agnelli», morto il 24 gennaio 2003. È quanto si legge sempre nel decreto di perquisizione eseguito dalla Finanza nell’inchiesta per evasione fiscale che ha coinvolto i figli John, indagato, Lapo e Ginevra Elkann (citati nell’esposto). Oltre a John Elkann, risulta indagato anche lo storico commercialista della famiglia Agnelli e presidente della Juventus, Gianluca Ferrero, commercialista degli Agnelli e il notaio svizzero Urs Robert von Grünigen, esecutore testamentario e incaricato di amministrare il patrimonio di Marella Caracciolo.

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