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Papa Francesco, l'attacco clamoroso del capo dei vescovi tedeschi: "Sconcerto"

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Forti critiche dai vescovi tedeschi che esprimono "sconcerto" per le posizioni di Papa Francesco sulle guerre in corso in Ucraina e Gaza. Il presidente della Conferenza episcopale tedesca, Georg Baetzing, ha accusato Jorge Mario Bergoglio di mancanza di chiarezza. «Sì, quest’arte dell’equidistanza a volte sconcerta anche me», ha affermato Baetzing in un’intervista pubblicata oggi dal quotidiano «Sueddeutsche Zeitung». Il capo dei vescovi tedeschi si è detto consapevole del fatto che il Vaticano vuole mantenere aperti tutti i canali di dialogo, ma - ha aggiunto - ci sono situazioni in cui tale moderazione non è opportuna. «Quando penso all’Ucraina e al 7 ottobre, penso che le critiche al Santo Padre siano giustificate: non parla con sufficiente chiarezza di chi fosse l’aggressore e di dove risiedano le cause di queste atroci sofferenze», ha affermato con riferimento al terribile attacco in Israele. 

 

Intanto l’arcivescovo Paul Richard Gallagher, segretario della Santa Sede per i rapporti con gli Stati e le organizzazioni internazionali, in un’intervista che sarà pubblicata domani dal settimanale diocesano Roma Sette, con Avvenire, afferma che «siamo stati testimoni delle terribili atrocità del 7 ottobre, per le quali non c’è alcuna giustificazione, però abbiamo assistito anche a quello che è successo dopo. È necessario un negoziato prima possibile. Auspichiamo che questa guerra non dia origine ad altri conflitti religiosi e non si estenda ad altre parti del mondo». Allo stesso modo «profonda preoccupazione» viene espressa dall’arcivescovo sulla guerra in corso in Ucraina da quasi due anni. «È una fase di stallo mentre continuano ad esserci vittime da entrambe le parti. Noi restiamo disponibili a favorire una mediazione. Ciò che possiamo fare è aiutare sul piano umanitario. Continuiamo a usare i nostri buoni uffici per lo scambio di prigionieri e cercare di favorire il progetto di rimpatrio dei bambini ucraini. Dobbiamo ammettere che i risultati di questi sforzi sono modesti. Però continuiamo a lavorare». Sull’eventualità di un viaggio di Papa Francesco, Gallagher afferma che «il Papa rimane molto disponibile ad andare sia in Ucraina che in Russia. Sarebbe indicativo di un passo avanti nella pacificazione. Purtroppo, non pensiamo che sarà immediato ma speriamo che si possa realizzare. È chiaro, dipende anche dalle parti in conflitto. Credo che una visita del Papa sarebbe gradita a entrambi».

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