Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Elena Cecchettin "persona dell'anno". La copertina fa scoppiare la bufera: "Propaganda"

Esplora:

  • a
  • a
  • a

Elena Cecchettin, la sorella di Giulia, la 22enne veneta prima scomparsa insieme all'ex fidanzato Filippo Turetta e poi ritrovata morta in un canalone poiché uccisa dallo stesso, non si è mai tirata indietro. Fin dai primi momenti, quelli delle incertezze e delle paure, la ragazza ha parlato ai microfoni di molte trasmissioni. Poi, scoperta la tragica fine della sorella, ha iniziato a rivolgersi agli uomini, sollevando così un aspro dibattito sul patriarcato. L'Espresso ha eletto Elena "persona dell'anno". A lei è stata dedicata la copertina del penultimo numero dell'anno del settimanale. 

 

 

"Con quello di Vanessa Ballan - ha scritto il direttore Alessandro Mauro Rossi nell'editoriale - i femminicidi hanno ormai superato abbondantemente la terribile soglia dei 100 casi dall'inizio dell'anno. Un fenomeno che non sembra finire mai ed è il segno di dove ci sta portando il nostro tempo. Credevamo, crediamo, che il rispetto per le donne e per ogni persona avesse fatto passi avanti importanti e invece ogni giorno non manca l'occasione per fare un passo indietro". "Le sue parole di Elena sul patriarcato e la cultura dello stupro di 110 vittime di femminicidio in un anno sono una lucida analisi", ha aggiunto riferendosi a Elena. 

 

 

La sorella di Giulia ha commentato così il titolo ottenuto: "Sono contenta che quelle parole siano state prese sul serio e che di fatto le persone abbiano iniziato ad avere voglia di realizzare quel cambiamento che già desideravano". Sui social, però, la copertina del settimanale non è piaciuta a molti utenti. "Tutta politica, tutta propaganda, tutta ideologia. Fate schifo allo schifo", "Caduta in disgrazia un'influencer se ne fa un'altra", "Sarò strana io, ma se mia sorella venisse barbaramente uccisa non mi verrebbe mai in mente di andare a posare per un servizio fotografico per una copertina un mese dopo il suo ritrovamento. Il dolore spettacolarizzato. Questa società è malata di immagine, lo trovo sconfortante": questi alcuni dei commenti apparsi in rete. 

Dai blog