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Ludopatia, in Italia 1,5 milioni di scommettitori compulsivi

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Edoardo Romagnoli
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«Visto attraverso gli occhi di un ludopatico il mondo assume una prospettiva distorta dominata dal gioco d’azzardo. Quando ero in quella condizione, ogni momento della mia giornata era consumata dal pensiero di giocare. Tutto ciò che mi circondava perdeva importanza di fronte all’adrenalina del gioco. Il lavoro, la famiglia, gli amici, persino la mia salute e il mio benessere erano secondari rispetto alla prossima scommessa». Queste sono le parole di un ex ludopatico, Giovanni, che una volta guarito, dopo un lungo percorso, si è messo a disposizione di chi ancora si trova nel baratro. Così è nato il sito giocoresponsabile.info in cui si può trovare non solo la sua storia, ma anche tutta una serie di informazioni per riconoscere la malattia del gioco e fare i primi passi per iniziare un percorso di guarigione.

In Italia ci sono circa 1,5 milioni di ludopatici, tra questi la percentuale di chi decide di affidarsi alle cure di uno specialista è molto bassa nonostante sia, al contrario, molto alto il tasso di guarigione. Nel 2022 sul totale di ludopatici solo 8.500, circa lo 0,5%, ha deciso di chiedere aiuto con un tasso di riuscita pari all’89%. «Ogni successo era un’euforia di breve durata - si legge in una testimonianza riportata sul sito- seguita da un’inevitabile sensazione di vuoto e disperazione. Le perdite, invece, erano fonte di profondo dolore e vergogna, ma non abbastanza da fermarmi. La realtà era costantemente filtrata attraverso questa lente di dipendenza: ogni decisione, ogni scelta, ogni pensiero era in funzione del gioco. In quel periodo, non vedevo il mondo come realmente è, ma solo come un mezzo per continuare a giocare. Era un’esistenza limitata, dolorosa, che ha oscurato la vera bellezza e il significato della vita». Ma chi è più a rischio? Secondo l’osservatorio di giocoresponsabile.info la ludopatia si manifesta più frequentemente tra i giovani uomini, che sono spesso i più vulnerabili. «Soprattutto sono attirati dal brivido del gioco d’azzardo, dal desiderio di vincite rapide, spesso influenzati da un mix di pressioni sociali e pubblicità accattivanti» si legge sul sito. Al contrario, le donne tendono a sviluppare la dipendenza dal gioco più tardi e cercano nel brivido della scommessa un sollievo da un periodo di depressione.

Dal 2016 al 2020 il mercato del gaming legale ha preso piede anche sul digitale con la crescente diffusione di piattaforme legali, l’interesse e la spesa dei giocatori sono aumentati di molto. I casinò sul web e i giochi d’azzardo come le slot machine rappresentano il 65% dell’intero mercato italiano dell’iGaming. In crescita anche le scommesse sugli eventi sportivi, calcio in testa, con il 27,40% della spesa lorda. I principali tornei di poker rappresentano il 3,23% delle scommesse e a questa va sommato un 2,11% per il poker cash. A sorpresa una quota se la accaparra anche il bingo che con sale dedicate e la presenza anche in portali multi games arriva al 2% della spesa lorda. «La gambling gross revenue (la differenza tra l'importo scommesso e l'importo vinto) dei casino online e delle videoslot, divise per mese, mostrano anch’esse un progressivo aumento - si legge sul sito Un’analisi del mercato gambling rivela da agosto 2016 a dicembre 2022 un rapporto di crescita, nelle diverse sezioni, che non ha conosciuto soste. Partendo da meno di 20 milioni dell’estate 2016 per arrivare agli oltre 200 milioni di euro della fine del 2022, quasi 390 miliardi delle vecchie lire italiane. Questi risultati straordinari sui mercati si spiegano con la nascita di nuove piattaforme, con una sempre maggiore offerta di titoli, proposti dai migliori software provider e con un cambio di abitudiini dei giocatori».

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