Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Giulia Cecchettin, le vergognose teorie del complotto: "Tutto inventato"

  • a
  • a
  • a

Ci mancavano i complottisti dell'atroce delitto di Giulia Cecchettin. A raccogliere le tesi assurde e infamanti che serpeggiano sul web e sui social è un articolo di Libero che spiega come, dopo i terrapiattisti e i rettiliani, l'ultima frontiera delle teorie della cospirazione è la morte della studentessa veneta per mano dell'ex fidanzato Filippo Turetta. Anzi, secondo il profilo Facebook Mary OnlyTruth, "che raccoglie i sostenitori della setta QAnon", ossia quelli che pensano che ci sia una sorta di élite satanista mondiale che governa il mondo, Giulia non sarebbe neanche morta: "...Noto poi un dettaglio: la bara è molto lunga (scende le scalinate). Strano per un corpo alto 1.64", sono le parole assurde scovate dal quotidiano.

 

Non solo. Un utente di Telegram, scrittore e stand up comedy, in un lungo post sentenzia che "la storia dell’omicidio di Giulia non sta in piedi così come viene raccontata. La narrazione fa acqua da tutte le parti! Non c’è un video, un’immagine. Il video che inchioderebbe Turetta non ce lo mostrano. C’è un ragazzo che avrebbe fatto una mattanza. Una ragazza morta per shock emorragico. Dov’è il sangue? In macchina niente sangue. Turetta si sarebbe fatto qualche migliaia di chilometri in macchina. I benzinai non lo hanno visto pieno di sangue? Dove ha dormito? Dove ha mangiato? Non pigliamoci per il c**o". Teorie assurde e offensive per il dolore di una famiglia e di un Paese intero, scosso per la vicenda. 

 

Sui social c'è chi prende di mira anche il padre della giovane, Gino Cecchettin, e la nonna di Giulia che ha presentato un libro dopo la scomparsa della nipote. Nell'articolo si dà conto anche delle teorie complottiste che coinvolgono Elena Cecchettin, la sorella di GIulia che si è spesa in prima persona contro la cultura patriarcale. C'è ch pensa che non esista, che sia un personaggio finto. Come se non bastasse il dolore causato da questa enorme tragedia. 

Dai blog