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Federico Rampini: "Ci siamo consegnati alla Cina", l'eurofollia energetica

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L'Italia esce dalla Via della Seta, l’accordo commerciale con la Cina che era stato siglato dal governo di Giuseppe Conte. "Penso che banalmente si possano e si debbano mantenere rapporti di cooperazione commerciale ed economica con la Cina e migliorarli" ma è evidente "che lo strumento della Via della Seta da questo punto di vista non abbia dato i risultati che erano attesi", ha spiegato la premier Giorgia Meloni. A spiegare il rapporto tra i Paesi occidentali e il Dragone è Federico Rampini, intervenuto a Stasera Italia, su Rete 4. Ebbene, le previsioni non sono rosee. Tutt'altro. "Il pessimo squilibrio commerciale tra l'Italia e la Cina è destinato a peggiorare", spiega l'editorialista del Corriere della sera. Basti pensare che "in queste ore, mentre noi stiamo parlando, si svolge una missione europea a Pechino per parlare di commercio e la situazione è drammatica", dice nella puntata di giovedì 7 dicembre. 

 

Tra gli elementi più critici di questa tendenza ci sono le dinamiche economiche generate dalla guerra al fossile e dalla transazione energetica. "L'Europa intera, non solo l'Italia, soffre un disavanzo di 400 miliardi con la Cina che andrà a peggiorando perché noi abbiamo consegnato in mano ai cinesi le chiavi della nostra cosiddetta decarbonizzazione - argomenta Rampini - tutte le tecnologie che usiamo per consumare meno energia fossile, pannelli solari, auto elettriche, batterie, pale eoliche, al 90 per cento viene dalla Cina". Insomma, "stiamo precipitando in una situazione di dipendenza drammatica", conclude il giornalista. 

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