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Cecchettin, "nuovi elementi su Turetta". L'indagine parallela della famiglia

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Filippo Turetta davanti al gip di Venezia ha ammesso di aver ucciso l'ex fidanzata 22enne Giulia Cecchettin. Ma la storia giudiziaria del caso è tutta da scrivere. Per il momento non è stata contestata l'aggravante della premeditazione, e sempre per il momento l'avvocato del giovane, Giovanni Caruso, non ha avanzato richiesta di una perizia psichiatrica. Parallelamente la famiglia della ragazza uccisa sta portando avanti delle indagini autonome. "Stiamo acquisendo tutta una serie di informazioni ed elementi che sono preziosi in merito a quello che possono raccontarci le persone che gravitavano attorno alla vita di Giulia", spiega il criminologo Edoardo Genovese, che fa parte del gruppo di legali della famiglia Cecchettin, in una intervista al Tg3.

 

Da questi elementi emerge "uno stato d'ansia e di timore che Giulia viveva negli ultimi giorni". Le indagini difensive potrebbero presto arrivare sul tavolo della procura di Venezia. Contengono "frasi, audio, video e immagini che ci raccontano di questo perdurante stalking che era pervasivo e che incideva nella vita di Giulia", spiega Genovese. "Turetta addirittura lamentava il fatto che Giulia trascorresse più tempo con la famiglia piuttosto che con lui", spiega il criminologo. 

Come detto in precedenza, si apre un ventaglio di possibilità. In caso di premeditazione dimostrata Turetta rischierebbe l'ergastolo, una condanna molto più lieve in caso, ad esempio, di un disturbo psichiatrico accertato. I legali della famiglia di Giulia hanno fatto già sapere che se la difesa di Turetta dovesse chiedere una perizia psichiatrica si opporrebbero. 

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