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Pensioni 2024, cosa cambia. Quota 104, contributi, uscita anticipata: le novità

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Sale a 91 articoli, rispetto alle prime anticipazioni dell'indice circolate, la legge di Bilancio. Nel testo compaiono i macro capitoli sanità, pensioni, Pa, famiglia e la revisione della spesa. In particolar modo, ecco tutte le ultime novità in merito alla manovra sulle pensioni, che arriverà alle Camere entro la fine di questa settimana, fra giovedì e venerdì. Cosa cambia? Arrivano Quota 104 con penalizzazioni, l’Ape sociale rivista con accesso a 63 anni e 5 mesi e la sostanziale conferma della restrizione della platea già in vigore quest’anno per l’uscita anticipata delle lavoratrici con il ricalcolo contributivo della pensione (Opzione donna). Per i lavoratori “interamente contributivi” viene introdotto il riscatto agevolato per colmare i “vuoti nei versamenti”. Poi, con la revisione del meccanismo di rivalutazione degli assegni, è previsto anche un taglio di 10 punti percentuali per i trattamenti oltre 10 volte il minimo Inps, mentre quelli tra 4 e 5 volte il minimo vengono rivalutati al 90%, e non più all’85%. 

 

 

Più nel dettaglio, sono queste le misure del capitolo previdenza contenuto nella bozza del testo della manovra. Innanzitutto, a partire dal prossimo anno i lavoratori “contributivi” potranno riscattare in maniera agevolata periodi "non coperti da retribuzione e di adempimenti relativi a obblighi contributivi". Questo sarà possibile con una rateizzazione fino a un massimo di 120 “tappe” di importo non inferiore a 30 euro per ogni rata. Nel 2024 si potrà poi accedere al canale di uscita anticipata con almeno 63 anni d’età e 41 di versamenti. Tuttavia, legate a questa Quota 104 ci sono alcune “penalizzazioni” sulla “parte retributiva”. Aumenta la tempistica delle finestre d'uscita: da tre a sei mesi per il settore privato e da sei a nove mesi per il settore pubblico. 

 

 

A partire dal 2025, le pensioni anticipate con 42 anni di contribuzione, 41 per le donne, a prescindere dall’età anagrafica, torneranno a essere automaticamente adeguate all’aspettativa di vita. Sale invece a 63 anni e 5 mesi il requisito anagrafico necessario per accedere all’indennità prevista per le categorie che possono usufruire dell’Ape sociale. La bozza della manovra conferma Opzione donna nella versione ristretta in vigore quest’anno: caregiver, lavoratrici con invalidità fino al 74% e “licenziate”, ma con una soglia anagrafica che passa a 61 anni. L’indicizzazione degli assegni è garantita al 100% per le pensioni fino a 4 volte il minimo Inps. Dal 2024 salirà però dall’85% al 90% per i trattamenti tra 4 e 5 volte il minimo. Tutte le altre fasce resteranno uguali, tranne quella degli assegni più pesanti, ovvero sopra 10 volte il minimo, per la quale è prevista una riduzione della rivalutazione dal 32 al 22%.

 

 

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