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Migranti, dalla Germania ennesima nave Ong in missione nel Mediterraneo

Christian Campigli
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Un vero e proprio guanto di sfida. Lanciato al governo italiano che, tra mille difficoltà, sta riuscendo a far capire anche all'Unione Europea come l'emergenza migranti riguardi tutto il Vecchio Continente. E non solo il nostro Paese. Un concetto ovvio, mal digerito però dalle Ong, organizzazioni che non vogliono sottostare a regole e limitazioni. Costantemente difese dalla sinistra e convinte di poter imporre a governi, espressione di un libero voto popolare, le proprie bislacche idee. Al termine di lungo periodo di preparazione, la Sea-Watch 5, la nuova nave tedesca, ha lasciato il porto di Flensburg in Germania e si è diretta verso la spagnola Burriana, da dove partirà per la prima missione nel Mediterraneo centrale alla ricerca di migranti da scaricare a Lampedusa e a Porto Empedocle, a Carrara come ad Ancona. L’annuncio della nuova nave, risultato della trasformazione della Ocean Don, era stato fatto nel novembre del 2022. L'imbarcazione è stata costruita nel 2010, ed è dunque, spiega la Ong, «la più giovane delle nostre navi». La sua velocità massima è di 13 nodi, e può ospitare fino a 500 persone su un’area di coperta di 230 metri quadri. «Grazie ai tempi di manutenzione più brevi potremo andare in missione di salvataggio ancora più spesso».

 

 

Una notizia che riporta al centro del dibattito pubblico l'aspro confronto delle ultime settimane tra Germania ed Italia sull'immigrazione. Al contrario del passato, quando il Partito Democratico accettava supinamente le imposizioni di Berlino, Giorgia Meloni ha alzato la voce quando è emerso che l'esecutivo teutonico aveva intenzione di stanziare fino ad 800mila euro a progetto per le Ong che si occupano di migranti in Italia, sia nell'accoglienza che nei salvataggi in mare. Una presa di posizione che, secondo Bild, avrebbe ottenuto un perentorio ed improvviso cambio di strategia. La Germania infatti non finanzierà più le Ong: degli 8 milioni di euro che sarebbero dovuti entrare nelle casse delle organizzazioni in 4 anni, si legge nella versione digitale del tabloid, ne finiranno solamente 2, quelli stanziati per il 2023. E per l'anno successivo, al momento, non sono stati inseriti fondi per il progetto. Un primo passo verso una consapevolezza continentale tanto ovvia, quanto difficile da accettare: ovvero che più navi Ong ci sono in mare, più barchini pieni di migranti partono dalle coste africane. Alla volta del nostro Paese.

 

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