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Dopo Apostolico un altro giudice a Catania non convalida il trattenimento dei migranti

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Sulle orme della giudice Iolanda Apostolico. Sono quattro i provvedimenti di trattenimento disposti dal questore di Ragusa, Vincenzo Trombadore, per i quali stamattina si sono svolte le convalide presso il Tribunale ordinario di Catania, sezione speciale Immigrazione. Il giudice chiamato a pronunciarsi è Rosario Maria Annibale Cupri che al termine delle udienze si è riservato. Un pomeriggio di attesa per l’esito che è arrivato dopo le 20: il giudice non convalida.

I provvedimenti di trattenimento erano stati adottati nei confronti di 6 cittadini tunisini, richiedenti protezione internazionale. Ma nemmeno il giudice Rosario Cupri li ha convalidati. Come noto, la norma attuale prevede il trattenimento presso un centro - in questo caso la nuova struttura di Modica - del richiedente asilo/protezione che provenga da un cosiddetto paese sicuro (e la Tunisia rientra nel novero dei paesi sicuri). Entro 28 giorni è il termine entro il quale il richiedente dovrà sapere se la sua domanda di asilo/protezione può o meno essere accettata. Nel caso in cui non volesse essere trattenuto deve versare personalmente e all’atto delle procedure di identificazione, poco meno di 5.000 euro.

 

La decisione segue quella della giudice Iolanda Apostolico, che qualche giorno fa, non aveva convalidato i provvedimenti di trattenimento, scatenando aspre polemiche politiche: nelle motivazioni della sua decisione, il giudice aveva ritenuto che non fossero state rispettate le norme europee e che quelle 'interne' fossero incompatibili; trattenere una persona limitandone la libertà personale per esaminare i suoi documenti, sarebbe un provvedimento non proporzionato e il richiedente non può essere trattenuto al «solo fine di esaminare la sua domanda». Anche sul versamento della fidejussione, il giudice Apostolico si era espresso: il fatto che non sia possibile che l’importo possa essere versato da terzi, sarebbe incompatibile con la direttiva 33/2013 dell’Unione europea.

 

Una bocciatore di fatto delle norme contenute nel decreto Cutro, che aveva fatto insorgere il centrodestra. A rendere incandescente la situazione erano poi arrivati i post e i like anti-Salvini sui social della giudice, e in seguito anche del marito, che lavora al tribunale di Catania. Non solo. Tre video mostrano la giudice Apostolico partecipare a una manifestazione per i migranti della nave Diciotti contro l'allora ministro dell'Interno Matteo Salvini, cinque anni fa. Circostanze che hanno spinto la Lega a chiedere le dimissioni immediate della toga. 

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