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Olimpiadi Milano-Cortina, il governo riflette sulla pista per il bob: cosa sta succedendo

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A Cortina d’Ampezzo gli umori sono altalenanti. C’è chi pensa positivo, ovvero che il budello ghiacciato verrà costruito come da programma, chi, invece, la ‘vede nera’, ovvero che la pista resterà un cantiere perenne e le gare olimpiche di bob, parabob, slittino e skeleton dei Giochi di Milano Cortina 2026 prenderanno il ‘volo’ e andranno altrove, forse anche all’estero. Nella conca ampezzana dove ci si prepara lentamente a salutare la prima neve della stagione, sono giorni di trepida attesa. La ‘Regina delle Dolomiti’, sede dei Giochi olimpici del 1956 con la pista ‘Eugenio Monti’ quasi completamente naturale fiore all’occhiello di un’Olimpiade delle neve che per la prima volta veniva trasmessa in diretta televisiva, tra qualche giorno saprà se il Governo sosterrà in termini di finanziamento il rifacimento della pista che era stata inserita nel masterplan della candidatura, rivelatasi vincente nel giugno del 2019. 

 

 

Una prima scadenza, quella del 4 ottobre, è stata disattesa perché il Governo non vuole prendere decisioni affrettate. La settimana che sta per iniziare, però, pare, sarà quella decisiva anche perché tra pochi giorni si raduneranno, prima l’Esecutivo del Comitato Olimpico Internazionale e poi tutti i membri per la Sessione di Mumbai (India) dove inevitabilmente ci sarà un confronto sullo stato dei lavori con gli organizzatori delle prossime edizioni dei Giochi, quindi Milano Cortina 2026 compresa. 

 

 

Da Istanbul, dove è intervenuto in occasione dell’assemblea generale del Comitato Olimpico Europeo, Giovanni Malagò, presidente della Fondazione Milano Cortina 2026, numero uno dello sport italiano e apprezzato membro del Cio, è stato chiaro, «ci aspettiamo che l’esito venga annunciato a breve da Simico, l’Agenzia governativa per le infrastrutture». Va ricordato che lo stesso Comitato Olimpico Internazionale (Cio) sin dalla presentazione della candidatura aveva mosso alcune perplessità sui costi per adeguare il budello intitolato al ‘Rosso volante’, al secolo Eugenio Monti (ora lievitati a oltre 124 milioni di euro, Iva esclusa). Il Cio non aveva visto bene, sempre per quanto concerne costi e sostenibilità, anche la costruzione della nuova pista di pattinaggio velocità sull’altopiano di Pinè. Infatti, lo scorso aprile è stata scelta una nuova sede, un padiglione della Fiera Milano Rho. Con i ritardi della pista di Cortina - la gara d’appalto quest’estate era andata deserta - nel frattempo sono arrivare proposte dall’estero, da località considerate ‘capitali’ di bob, slittino e skeleton. Innsbruck con a capo il suo sindaco è arrivato fino a Bolzano per presentare il suo budello e ribadire la sua completa disponibilità (la città del Tirolo diventerebbe tre volte olimpica). Scalpita anche Sankt Moritz in Svizzera con la sua pista naturale. Ci sono rumors per riattivare la pista di Cesana Pariol (era costata 110 milioni di euro) ma ‘morta’ dal 2012 essendo stata tolta l’ammoniaca.

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