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Qatargate, Panzeri è già libero: finisce così lo scandalo nell'Ue

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Le autorità belghe hanno disposto la fine degli arresti domiciliari per l’ex europarlamentare Antonio Panzeri, il principale accusato nell’ambito dello scandalo Qatargate. Il politico, arrestato a dicembre del 2022 e uscito dal carcere quattro mesi dopo, non potrà comunque lasciare il Belgio, né mettersi in contatto con altre persone coinvolte nell’indagine che, nelle battute iniziali, avevano portato all’arresto di varie persone, tra cui tre europarlamentari in carica. Panzeri, che «è stato rilasciato sotto condizioni», si trovava agli arresti domiciliari dal 6 aprile. Il 17 gennaio aveva patteggiato una pena ridotta a un anno di reclusione in cambio delle sue confessioni sullo scandalo Qatargate, di cui è considerato la mente. La sua scarcerazione arriva pertanto in anticipo.

 

 

La notizia arriva giusto all’indomani dell’intervista di Andrea Cozzolino, sospeso dal Pd proprio per via del Qatargate: «Mi attendevo più rispetto per un parlamentare che ha sempre svolto la sua attività con disciplina ed onore. È stato disumano, indecente. Sono stati momenti molto delicati. Vengo da una famiglia di origini molto umili legata alla storia della sinistra napoletana, mia nonna è stata medaglia d’oro della resistenza, mio padre un grande dirigente di Cgil e Pci. Mi ha devastato la sola idea di fare ombra a quella storia. Sembrava dovesse crollare il Parlamento europeo, con decine di parlamentari coinvolti, grandi flussi finanziari... e poi? Tutto - le parole al Corsera - si è ridotto a poche persone, che pure a voler credere alle accuse, che ad oggi sono senza riscontri, non avrebbero avuto la benché minima possibilità di influenzare le attività parlamentari».

 

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